Credito in Abruzzo: si risparmia senza spendere

L’accesso al credito, in Abruzzo, con la pandemia cambia solo per le piccole imprese. Per il resto, situazione stabile e la regione continua a guardare tutti dall’alto verso il basso. Gli abruzzesi, poi, continuano a risparmiare e a incrementare dunque le cifre su conti correnti e libretti risparmio. Lo studio è stato effettuato da Aldo Ronci per Cna Abruzzo, che ha elaborato i dati di Bankitalia per quanto riguarda il secondo trimestre 2020. I mesi più duri del lockdown, dunque.

“Degli 11 miliardi e 71 milioni di euro di prestiti concessi alle imprese in quel periodo – illustra così il curatore dell’indagine – 605 sono stati erogati con le garanzie dello Stato, ovvero il 5% del totale. Percentuale che però sale al 12% del totale delle erogazioni se si guarda al credito concesso al mondo delle piccole imprese, pari a 2 miliardi e 693 milioni”.

Il caso Abruzzo si manifesta se vediamo le differenze che ci sono tra la regione e il resto d’Italia per quel che riguarda i finanziamenti lordi e netti erogati per l’emergenza sanitaria. Nel primo caso, c’è stata una diminuzione di 191 milioni di euro (-1,7 per cento Abruzzo contro +3,7 per cento Italia). Scomponendo il dato, per le piccole imprese la situazione si ribalta (+4,9 per cento contro +2,6 per cento Italia).

Situazione dunque identica fino a giugno, tranne che per le piccole imprese. L’iniezione di liquidità assicurata dai fondi garantiti dallo Stato è riuscita a compensare solo in parte la diminuzione di credito alle imprese, che è stata solo di 191 milioni in meno grazie ai 605 erogati con misure statali. Altrimenti, la diminuzione sarebbe stata di 794 milioni. Pur in presenza del dato positivo per le piccole imprese (grazie alle misure Covid), le differenze con l’andamento nazionale dimostrano le debolezze ormai strutturali dell’Abruzzo. Il rapporto tra prestito medio abruzzese e nazionale dice 60 per cento: 82.764 euro contro 139.064.

Per quel che concerne i finanziamenti arrivati dal Fondo centrale di garanzia, l’Abruzzo ha superato 30 mila operazioni, arrivando a 30.269, di cui l’85 per cento (25.825) per pratiche fino a 30 mila euro. Davanti a tutti c’è la provincia di Chieti (8.345), poi Teramo (7.763), Pescara (7.577) e L’Aquila (6.584).

Come anticipato, la pandemia ha fatto registrare cifre record per le somme arrivate sui conti correnti bancari e libretti postali: 28 miliardi e 379 milioni di euro, un miliardo e 468 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2019, ossia +5,46 per cento, più della media nazionale pari al 4,8 per cento.

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