Ecobonus, Ance: “Rilancerà l’economia”

“L’ecobonus è l’unico provvedimento del decreto che può davvero contribuire al rilancio dell’economica perché potrebbe movimentare un giro d’affari diretto di 6 miliardi di euro e indiretto di 21”. A dirlo è Gabriele Buia, presidente dell’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili. Le cifre potrebbero essere ancora più alte per i condomini, che potrebbero vedere 350 mila domande inviate all’Enea per l’efficientamento energetico, vale a dire un terzo dei circa 1,2 milioni di condomini italiani, con ritorni per una cinquantina di miliardi.

Francesco Burrelli, presidente dell’Anaci, la più importante associazione degli amministratori condominiali e immobiliari, spiega: “Si tratta della prima volta che lo Stato permette di riqualificare il patrimonio edilizio dove risiede oltre il 70 per cento degli italiani e che, per oltre l’80 per cento, risale a prima degli anni Novanta, senza spendere un euro grazie alla cessione del credito d’imposta alle imprese o agli intermediari finanziari come le banche”.

L’ecobonus ha una partenza certa, il prossimo primo luglio, mentre ancora non è sicura la scadenza, ma si sta lavorando per posticiparla al 31 dicembre 2022. Le banche sono quindi già in moto per studiare strumenti ad hoc per la cessione del credito. Intesa San Paolo, per esempio, offrirà un servizio di supporto per valutare i benefici energetici, la scelta della migliore offerta di energia elettrica e gas grazie all’accordo con uno dei principali comparatori online, l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica A+++ dai partner convenzionati con un finanziamento a tasso zero (Taeg).

Proprio le aziende fornitrici di energia o produttrici di impianti avranno un ruolo centrale con l’ecobonus. Saranno pronte a fornire pacchetti chiavi in mano, dalle perizie iniziali fino all’installazione dei nuovi impianti centralizzati a condensazione o le caldaia autonome di classe A (il bonus prevede una spesa massima di 30 mila euro, moltiplicati per il numero delle unità abitative condominiali e, probabilmente, sarà esteso anche alle seconde case non di lusso), piuttosto che per le pompe di calore, gli impianti ibridi e geotermici, anche abbinati ai pannelli fotovoltaici e ai relativi sistemi di accumulo e/o microgenerazione, fino alle centraline per le ricariche elettriche dei veicoli.

L’ecobonus del 110 per cento, infatti, si spinge fino agli interventi accessori alle spese sostenute per la sostituzione degli impianti di riscaldamento. E si rientra dei costi in cinque rate annuali. Deve essere chiaro che l’efficientamento energetico agisce per migliorare di due classi la pagella energetica, con la presenza di un tecnico specializzato che attesti prima e dopo i lavori questo miglioramento, mediante l’Ape (Attestato di prestazione energetica). Grazie al bonus si fa del bene al pianeta, ma anche al proprio portafogli, riducendo di due terzi il fabbisogno energetico, installando impianti più efficienti e di minore potenza. Coprendo, con i pannelli fotovoltaici abbinati ai sistemi di accumulo, tutto il fabbisogno energetico delle parti comuni, dall’illuminazione all’ascensore. Come precisa Emanuele Ranieri, di Enel X. Senza contare che l’energia in eccesso potrà essere anche rivenduta sul mercato.

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