Adiconsum giudica inopportuno il provvedimento del Consiglio dei Ministri che ha abolito le opzioni dello sconto in fattura e della cessione del credito ancora concesse.
“Sarà sempre più difficile – evidenzia l’associazione – per il patrimonio immobiliare pubblico e privato del Paese, rispettare la road map dell’Unione europea in tema di riduzione delle emissioni inquinanti (FIT for 55 e Direttiva “Case green”), in quanto gli interventi di efficienza energetica, così come quelli per la sicurezza e la corretta manutenzione degli apparati negli edifici, permettono di ridurre l’inquinamento e di combattere più efficacemente il cambiamento climatico. Le nostre case non efficienti energeticamente, infatti, sono responsabili del 39% delle emissioni di CO2”.
Nel corso del Tour realizzato da Adiconsum, dell’omonima Campagna “La Casa SI Cura”*, promossa da Prosiel, con tappe nelle piazze di 20 città dal nord al sud dell’Italia, isole comprese, è emerso anche che circa il 71% degli immobili risale a prima dell’emanazione della L. 46/90 sulla sicurezza degli impianti elettrici e che un freno al loro adeguamento e alla loro manutenzione è dovuto anche agli alti costi, soprattutto per le fasce deboli della popolazione come gli anziani.
Ad avviso di Adiconsum, la soluzione al problema degli interventi di riqualificazione edilizia, di efficientamento energetico e di sicurezza nelle case potrebbe essere quella di prevedere dei bonus per i redditi bassi e le famiglie in difficoltà o almeno di concedere, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dei prestiti agevolati.