Cna Umbria e coronavirus: le proposte nazionali e locali

Cna Umbria

Cna Umbria ha fatto le sue proposte per affrontare l’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. “La tutela della salute pubblica per la nostra associazione rappresenta un obiettivo fondamentale da perseguire”. Anche perché “le modalità con cui sono state adottate le misure sanitarie precauzionali, e soprattutto la comunicazione che ne è scaturita, hanno creato notevoli danni a un sistema economico già in affanno”.

Il Governo avrebbe potuto, secondo la Cna, tutelare la salute insieme al lavoro, alle imprese e al Made in Italy. “Ci auguriamo che tutte le azioni che verranno messe in campo per tutelare la salute pubblica tengano conto anche della necessità di salvaguardare il nostro sistema imprenditoriale già fortemente compromesso”. I settori maggiormente colpiti sono turismo e i comparti collegati, tra cui il trasporto persone. In quello locale, sono calati tantissimo gli utenti del tpl e delle linee extra regionali che collegano l’Umbria agli aeroporti internazionale, a cominciare da Fiumicino. Le strutture ricettive stanno assistendo a disdette che arrivano al 90 per cento. Si sta fermando poi l’export (dalla moda fino all’agroalimentare) e vengono annullate o posticipate le più importanti fiere internazionali: “Non capiamo perché la Fiera della moda italiana di Milano sia stata sospesa mentre quella di Parigi si sia svolta regolarmente”.

Stanno entrando in crisi pure diverse imprese del trasporto merci che consegnavano nel Nord Italia. E ci sono cali nei servizi alle persone e alle cose. “Servono misure eccezionali”. Alcune devono avere carattere nazionale: moratoria totale di 12 mesi su tutti i finanziamenti in corso, possibilmente evitando che le imprese che vi accedano vengano classificate dalle banche come “forborne” (a rischio fallimento) e quindi declassate dal sistema bancario;.ulteriore rifinanziamento del fondo centrale di garanzia alzando le quote di garanzia sui nuovi finanziamenti che verranno concessi dal sistema bancario alle imprese nel corso dei prossimi 12 mesi; reintroduzione della lettera “R” della legge Bassanini affinché le banche, per potere accedere alla garanzia del Fondo Centrale, siano costrette a passare per i Confidi per tutti i finanziamenti di importo inferiore a 120.000,00 euro (questo è l’unico modo per garantire maggiore credito alle micro e piccole imprese); costruzione di una misura straordinaria di cassa integrazione in deroga per tutti i settori non coperti da cassa integrazione ordinaria, che allo stesso tempo possa integrare gli strumenti messi a disposizione dalla contrattazione nazionale, come l’FSBA per l’artigianato.

E ancora: trasformazione delle detrazioni fiscali riconosciute per lavori di ristrutturazione, efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica, in titoli di credito cedibili alle banche superando e cancellando lo sconto in fattura previsto dall’art. 10 del decreto crescita; definizione di tutte le opere infrastrutturali immediatamente cantierabili e sospensione del Codice degli Appalti per l’affidamento dei lavori pubblici per almeno 12 mesi, consentendo a eventuali commissari straordinari, individuati in ogni regione, l’affidamento diretto dei lavori e servizi fino a determinati importi; .rafforzamento delle politiche per la transizione 4.0, anche attraverso la reintroduzione del super-ammortamento al 150% da potersi realizzare nello stesso periodo di tempo previsto per l’iper-ammortamento oppure portare il credito d’imposta dal 61% al 70%.

E poi: prevedere un credito d’imposta del 50% con un tetto massimo di 3.000,00 euro a favore di tutti i connazionali che sceglieranno di fare una vacanza in Italia; cancellazione dell’articolo 4 del decreto fiscale sulla responsabilità solidale dei committenti sulle ritenute fiscali di dipendenti delle imprese appaltatrici e subappaltatrici; sospensione del pagamento di imposte e contributi per un periodo di almeno 12 mesi, almeno per il settore del turismo e del trasporto persone; concedere l’integrale deduzione dell’IMU sui capannoni industriali ed artigianali a partire già da questo anno (misura prevista per il 2022); utilizzare la metà dei fondi (716 milioni affidati ad ICE Sace e Simset) destinati al rilancio del Made in Italy per concedere a tutte le imprese un credito d’imposta del 50% per la partecipazione a fiere internazionali; adozione di un piano di comunicazione nazionale che tenda a rafforzare l’immagine dell’Italia e del Made in Italy in tutto il mondo appena ci troveremo in una situazione di piena sicurezza.

Ci sono poi le misure a livello regionale. È necessario spingere molto sugli investimenti e sulle esportazioni, garantendo tempi di pagamento molto veloci. In particolare: rifinanziare tutti i bandi di incentivazione alla realizzazione di investimenti da parte delle micro, piccole e medie imprese affinché vadano a scorrimento tutte le graduatorie ad oggi esistenti, a partire dal bando PIA e dai bandi GAL; promulgare al più presto nuovi bandi per incentivare nuovi investimenti privati da parte delle aziende (ridare fiducia); facilitare l’uscita di nuovi bandi a sostegno: dell’internazionalizzazione, a partire dal bando fiere per finanziare la partecipazione delle imprese umbre al maggiore numero di fiere internazionali possibili che si realizzeranno nella seconda parte dell’anno; dell’e-commerce delle imprese per facilitare gli scambi commerciali a distanza; studiare uno strumento regionale per istituire la cassa integrazione in deroga a livello regionale, anche attraverso le risorse del FSE sulla falsariga di quanto già fatto nel 2010-2011 (almeno 6 milioni + 6 milioni); promuovere la patrimonializzazione dei confidi con sede operativa nella regione dell’Umbria alla data del 23 febbraio 2020; rendere cantierabili tutte le opere immediatamente realizzabili a livello locale entro la prima metà dell’anno promuovendo (in assenza di sospensione del Codice degli Appalti) l’affidamento dei lavori fino ad un milione e dei servizi fino a 200.000,00 euro con procedure semplificate; sbloccare velocemente la ricostruzione; sviluppare nuove progettualità regionali e/o locali per attrarre nuovi flussi turistici (nazionali) durante il periodo estivo e nella seconda parte del 2020.

E poi: promuovere da parte degli enti locali una forte riduzione della TARI e dell’IMU per il 2020 sulle strutture ricettive e sui capannoni artigianali ed industriali di proprietà delle imprese che vi operano; .promuovere l’annullamento della tassa di soggiorno per tutto il 2020 o lasciarla nella disponibilità delle strutture ricettive che la incasseranno come forma di indennizzo; ridurre i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione nei confronti di tutte le imprese e gli enti privati che svolgono lavori per loro conto, a partire dalle imprese private del trasporto persone che realizzano servizi di TPL, da quelle del settore delle Costruzioni, dagli Enti di Formazione che assicurano servizi essenziali per la collettività (formazione in età scolastica);.adozione di un piano di comunicazione regionale che tenda a rafforzare l’immagine dell’Umbria in tutto il mondo appena ci troveremo in una situazione di piena sicurezza.

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