Asili nido Marche: solo il 25% ha potuto frequentarli

Appena il 25 per cento dei bambini, nel 2018, ha potuto frequentare un asilo nido. Sono gli ultimi dati dell’Istat ad allarmare la Cgil delle Marche, dove ci sono 34.755 bambini e bambine da 0 a 2 anni, ma soltanto 8.793 posti a disposizione in asili nido, micro nidi o sezioni primavera, pubblici e privati.

Daniela Barbaresi, Lilli Gargamelli, Matteo Pintucci, segretari generali di Cgil Marche, Flc e Fp Marche, dicono: “Ciò significa che solo il 25,3% dei bambini ha potuto usufruirne, mentre 25.962 sono rimasti esclusi dal circuiti dei nidi. Un dato peraltro notevolmente inferiore a quello di Umbria e Toscana, che fa delle Marche il fanalino di coda delle regioni del Centro. Una situazione che riempie di amarezza soprattutto se si pensa che, in passato, la regione si era dotata di una delle normative più innovative a livello nazionale come la Legge 9/2003. Uno scenario preoccupante perché gli asili nido rappresentano una fondamentale occasione educativa e di socialità ed è per questo che devono essere garantiti a tutti: asili nido come diritto dei bambini e delle bambine e non più un servizio a domanda individuale”.

Ai nidi, si aggiungono 801 posti nei servizi integrativi per la prima infanzia (spazio gioco, servizio in contesto domiciliare, centro bambini genitori) che portano il totale a 9.594 posti (27,7% dei bambini 0-2 anni). Siamo molto sotto il 33% che l’Unione Europea si era come obiettivo da raggiungere entro il 2010. L’Istat nelle Marche ha censito 376 servizi socio-educativi per la prima infanzia, 180 pubblici, 196 privati, con il pubblico che dà diritto a 5.945 posti (62% del totale) e il privato a 3.649 (38%).

Non basta questo. Dopo il Veneto, le Marche sono la regione con la più alta compartecipazione ai costi richiesta agli utenti a livello nazionale, il 25,9% del totale. Ciò per i bassi costi per utente a carico dei comuni (4.354 euro), al di sotto dei 6.542 medi a livello nazionale, ai 6.306 dell’Umbria e ai 5.385 della Toscana. Mediamente, per il nido, le famiglie pagano 1.662 euro a bambino, sostanzialmente in linea con le altre regioni del Centro, ma superiore comunque alla media nazionale. Il peggioramento della situazione economica rende sempre di più le rette insostenibili.

Barbaresi, Gargamelli e Pintucci: “Importante che il Governo abbia posto il tema degli asili nido come prioritario: ora però occorre concretamente garantire le risorse necessarie all’ampliamento dell’offerta pubblica e all’assunzione di nuovo personale e al rinnovo del Contratto nazionale di lavoro. Il personale, e in particolare le educatrici, sono il fulcro della qualità del nostro sistema educativo e le loro competenze e professionalità devono tornare a essere centrali, per questo la FP CGIL ha lanciato la campagna #ChiedoAsilo”.

E ancora: “Occorre ricordare che, già dal 2017, è stato istituito il sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni proprio allo scopo di garantire la continuità del percorso educativo e scolastico dalla nascita fino ai sei anni di età. Ora però è necessario trasformare questo servizio nel diritto di ogni bambino e bambina di accedere a percorsi educativi di qualità capaci di contrastare i gap culturali e sociali che influenzano negativamente i processi di inclusione scolastica e sociale. Dunque, asilo nido come diritto dei bambini e delle bambine, come la scuola dell’infanzia che ha rafforzato il proprio ruolo di primo segmento del sistema d’istruzione attraverso l’istituzione generalizzata negli Istituti comprensivi”.

Si è parlato di questi temi durante il convegno di oggi a Macerata, nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo dell’Università di Macerata dal titolo ‘La povertà educativa e la prospettiva zerosei’. Hanno partecipato Ivan Di Pierro, Segretario della Flc Cgil Macerata, l’Ispettore tecnico Giancarlo Cerini, il professor Piero Crispiani e la professoressa Paola Nicolini dell’Università di Macerata, la vicesindaca del Comune di Macerata, Stefania Monteverde, la docente di scuola dell’infanzia Francesca Rosini, la collaboratrice di Save the Children Rebecca Marconi. I lavori, coordinati dalla segretaria
della Cgil Marche Daniela Barbaresi, sono stati introdotti da Matteo Pintucci, Segretario Fp Cgil
Marche e conclusi da Giuseppe Massafra, Segretario Nazionale della Cgil.

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