Federpreziosi Umbria: Erika Bellini la nuova presidente

Erika Bellini è la nuova presidente di Federpreziosi Umbria Confcommercio. La donna, perugina, sarà affiancata dai vice Luigi Cozzari, di Umbertide, e Luca Paccara, di Terni. L’elezione è avvenuta nella sede perugina di Confcommercio, subito dopo l’Assemblea che ha nominato tutti gli altri membri del consiglio direttivo dei gioiellieri umbri, che è composto da: Nadia Belia di Perugia, Silvia Monacelli di Gubbio, Andrea Ciacci di San Giustino, Roberta Leoni di Spoleto, Federica Persichini di Perugia, Marta Capolsini di Magione, Francesco Liberati e Giuliano Scoscia di Perugia.

L’elezione del direttivo di Federpreziosi Umbria significa la costituzione ufficiale dell’associazione a livello locale dopo un percorso di confronto su temi importanti per la categoria, durato alcuni mesi. I primi passi ora dovranno essere orientati nel campo della formazione e dell’aggiornamento professionale, così da mettere a disposizione delle 400 imprese umbre del settore dei gioielli strumenti conoscitivi utili non solo per implementare le competenze professionali, ma anche per muoversi con maggior disinvoltura sul web, dove già operano molte gioiellerie, che in media presentano ricavi praticamente doppi delle gioiellerie che non hanno invece innovato nel mondo digitale.

La dimostrazione nella ricerca commissionata da Federpreziosi, effettuata in collaborazione con Format Research, e presentata dal direttore generale Steven Tranquilli. Si chiama ‘Comunicare valori: obiettivi e mezzi nell’oggi digitale’. Vediamo i risultati più significativi che sono emersi.In Italia ci sono più di 14.600 gioiellerie per quasi 37 mila addetti. Rappresentano il 4,2% dei ricavi della distribuzione al dettaglio in Italia e il 3,7% del valore aggiunto. Dal 2012 a oggi, però, il comparto ha visto chiudere quasi mille imprese con il licenziamento di più di 3 mila persone. Le principali ragioni sono la progressiva riduzione dei consumi con l’avvento del commercio elettronico, che nel 2019 in Italia produrrà ricavi maggiori di 30 miliardi di euro (erano 11 miliardi nel 2012).

Come detto, sono più efficienti le gioiellerie che hanno saputo innovare, decodificando e aggiornando in chiave digitale la tradizione del mestiere. Negli ultimi cinque anni, quelle che si son dotate di un sito web o anche solo di una pagina sui social sono aumentate del 7,1% (66% nel 2016, sono il 70,7% nel 2019). In aumento anche le aziende che fanno e-commerce: 52,9% nel 2018, 53,1% nel 2019. Il dato è raddoppiato nell’ultimo lustro, il che dimostra come le gioiellerie stiano comprendendo l’importanza del digitale per la commercializzazione.

Le imprese che sono sul web presentano ricavi doppi rispetto a quelle ‘tradizionali’. Il 48,1% ha un proprio sito web e un profilo della gioielleria sui social; il 22,6% ha solo il profilo social; il 29,3% non ha alcuna strategia di comunicazione. Facebook è in larga parte il social di riferimento. L’uso del social network è in particolare con l’obiettivo di acquisire visibilità (69%).

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