Lavoro: Cgil Umbria, a Perugia persi 6.889 posti in 9 anni

La Cgil Umbria analizza i dati pessimi che ormai da una decina d’anni condannano la regione: “Questa situazione è sempre più difficile da definire crisi. Non si manifesta allo stesso modo dappertutto. Perché – se è vero come è vero che tutta l’Umbria sta retrocedendo da un punto di vista economico verso performance tipiche delle regioni del Sud – è altrettanto vero che esistono differenze significative tra i vari territori dell’Umbria”.

L’approfondimento è possibile grazie ai dati Istat sui 14 Sistemi locali del Lavoro in Umbria: “Dati che confermano il dramma della fascia appenninica, incentrata sui sistemi locali di Gubbio e Gualdo Tadino, che perdono l’8 per cento degli occupati dal 2008 a oggi ma che svelano anche, immediatamente dopo, la situazione pesantemente negativa di Perugia, che nello stesso periodo perde il 7% degli occupati”.

Il Sistema locale del Lavoro perugino è composto da 9 Comuni (Perugia, Corciano, Magione, Passignano, Tuoro, Torgiano, Deruta, Marsciano, San Venanzo). Il territorio complessivo corrisponde a 1.193 kmq, la popolazione residente è di 243.259 unità (oltre i 15 anni 213.400), gli occupati sono 103mila, i disoccupati 10.800, gli inattivi 98.600, il tasso di disoccupazione è al 9,4%. “Ma il dato più rilevante è quello relativo al trend dell’occupazione nel confronto 2008 – 2016: in questi 9 anni, gli occupati sono passati dai 110.804 del 2008 ai 103.915 del 2016, con una perdita complessiva di 6.889 posti di lavoro”.

Cgil Umbria chiosa: “Si tratta di un dato pesantissimo, tenendo conto anche del fatto che, nel corso di questo 2017, la situazione non è sicuramente migliorata. Lo testimoniano le tante vertenze aperte e il fatto (lo dice l’Inps) che 4/5 delle assunzioni effettuate quest’anno sono caratterizzare da estrema precarietà e sono lavoro povero. Questi dati dovrebbero far riflettere tutti, anche quella parte della politica perugina e umbra che non sembra essersi accorta della situazione pesantissima che abbiamo di fronte. Rendersi conto della realtà per cercare di cambiarla: questo dovrebbe essere l’imperativo categorico a Perugia e in Umbria”.

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