Pil Umbria: Ciavaglia (Cgil), ricostruzione e busta paga pesante

Pil Umbria: parla Ciavaglia

La Cgil di Perugia, dopo le parole del segretario regionale Vincenzo Sgalla, interviene anche con Filippo Ciavaglia a proposito del crollo del Pil Umbria: “La dimensione del declino economico negli anni della crisi è impressionante. Un declino che ha violentemente allargato la forbice già esistente con le regione vicine, in particolare la Toscana, come ben evidenziato anche in un recente studio dell’Aur su ‘Le amiche economiche dell’Italia centrata’, anime che si allontanano sempre più. Guardando al Pil pro capite nel 1995, la differenza tra Umbria e Toscana era di soli 5 punti percentuali, nel 2015 siamo arrivati a 20 punti. Di fatto, da un punto di vista economico, non siamo più agganciati al treno del Centronord, ma siamo scivolati in coda, tra i vagoni del Sud”.

Continua Ciavaglia: “Per invertire questo trend, serve uno sforzo importante, che deve necessariamente partire dal rilancio del sistema produttivo privato, del nostro manifatturiero. La ricostruzione post terremoto può essere un’opportunità da cogliere, tenendo sempre in mente l’esperienza del 1997 quando, per esempio per Foligno, la ricostruzione ha coinciso anche con un importante sviluppo industriale e produttivo”.

E ancora: “Come abbiamo già avuto modo di dire, riteniamo necessario agire contemporaneamente su tre livelli: curare la coda dell’emergenza (che purtroppo non è finita), avviare la ricostruzione (ancora ferma al palo), ma contemporaneamente elaborare un progetto non solo per la Valnerina (contrastando in primis il rischio di spopolamento), ma per l’intera regione”.

L’emergenza da affrontare immediatamente, però, è “la restituzione della busta paga pesante. I termini introdotti con le ultime norme hanno prorogato al 31 dicembre 2017 la durata del beneficio, ma hanno al contempo previsto che la restituzione avvenga in 9 rate mensili a decorrere dal 16 febbraio 2018. Solo nove mesi, quindi, per restituire integralmente gli importi di Irpef sospesa. Questo significherà per i lavoratori delle zone colpite un abbattimento insostenibile del reddito. Chiediamo ai parlamentari umbri di sollecitare un intervento nella prossima legge di bilancio per scongiurare questo ulteriore colpo per la nostra Umbria”.

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