Marche: analisi dei dati Inps 2023 sulla cassa integrazione e i fondi di solidarietà

Eleonora Fontana

Nel corso del 2023, l’Inps ha registrato un totale di 16,4 milioni di ore di Cassa Integrazione, Fondo Integrativo Salariale (FIS) e altri fondi di solidarietà richiesti e autorizzati nella regione Marche. Questo rapporto, basato su dati elaborati dall’Ires Cgil Marche, fornisce un’analisi dettagliata di questa situazione economica.

Cassa integrazione in primo piano

La maggior parte di queste ore, pari a 16 milioni, è attribuibile alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG), che comprende la CIG ordinaria, straordinaria e in deroga. Questa cifra rappresenta un aumento significativo sia rispetto all’anno precedente, con un incremento di 525.000 ore (3,4%), sia rispetto al 2019, con un aumento di 1,6 milioni di ore (11,2%). È importante notare che questa tendenza contraddistingue le Marche rispetto al resto del Centro Italia e all’Italia nel suo complesso, dove il ricorso alla Cig ha registrato un calo rispettivamente del 27,4% e del 12,7% rispetto al 2022.

Fis e altri fondi

L’uso di Fondi Integrativi Salariali (FIS) e altri fondi ammonta a 400.000 ore, evidenziando la complessità delle sfide economiche affrontate nella regione.

Settori di maggior impatto

L’industria rappresenta il settore con il maggior consumo di ore autorizzate, con 15,1 milioni di ore. Questo valore riflette una crescita del 7,5% rispetto all’anno precedente e rimane sopra i livelli del 2019 con un aumento del 12,8%. Tra gli aumenti più significativi, spicca il settore meccanico con un incremento di 1,1 milioni di ore. Tuttavia, il settore del legno mostra il maggiore aumento relativo, con un impressionante 36,1%, seguito da carta, stampa ed editoria, che ha visto una crescita del 210%.

Nel settore terziario, sono state registrate 291.000 ore. Nonostante una diminuzione rispetto al 2022 (-69,1%), questi numeri rimangono superiori ai livelli pre-pandemia con un aumento del 99,6%.

Il settore edilizio, con 551.000 ore di cassa integrazione, ha sperimentato un notevole aumento rispetto all’anno precedente (+33,7%).

Un focus sul terziario

Per quanto riguarda il settore terziario, la stragrande maggioranza delle ore autorizzate di cassa integrazione è attribuibile al comparto degli studi professionali, vigilanza e case di cura, con 226.000 ore. Questo è l’unico settore che ha visto una crescita della Cig dal 2022, con un aumento del 130,8%.

Le implicazioni economiche

Eleonora Fontana, Cgil Marche, sottolinea che l’aumento della richiesta di cassa integrazione nei settori dell’industria e dell’edilizia rappresenta un segnale della crisi che stanno vivendo le imprese trainanti l’economia marchigiana. Questo scenario solleva preoccupazioni sul futuro dell’occupazione e sul Pil regionale, con il rischio di una possibile recessione imminente. La situazione economica richiede quindi una riflessione attenta e misure adeguate per affrontare le sfide che le Marche stanno attualmente affrontando.

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