Il comparto calzaturiero italiano ha mostrato un incremento moderato nei primi nove mesi del 2023, evidenziando un aumento del fatturato del 3% e dell’export in valore del 3,2% rispetto all’anno precedente, secondo l’indagine condotta tra gli Associati dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici. Tuttavia, è emerso un calo significativo nei volumi di vendita sia all’estero (-8,7%) che sul mercato italiano (-3,1%), con l’indice Istat della produzione industriale in diminuzione del 7,4%. Questa contrazione è stata principalmente attribuita alla battuta d’arresto nel terzo trimestre, che ha registrato una riduzione del 7,2% nelle vendite estere in valore (-12,3% in quantità) e una diminuzione del 1,5% nella spesa delle famiglie italiane.
Giovanna Ceolini, presidente di Assocalzaturifici, ha spiegato che il 2023 ha visto una frenata nelle vendite a causa degli aumenti dei costi che hanno influenzato la redditività delle imprese. Dopo il rimbalzo post Covid, i tassi di vendita hanno subito un marcato rallentamento, evidente soprattutto nella terza parte dell’anno. Questo trend era stato previsto ed è stato ulteriormente complicato dall’incertezza derivante dal difficile contesto geopolitico internazionale, che ha visto la guerra tra Russia e Ucraina e eventi critici in Medio Oriente, aggiungendo una componente di incertezza all’economia mondiale.
Analizzando i principali mercati esteri, si nota un miglioramento nell’andamento dei mercati comunitari, che nonostante una diminuzione del 6,1% nei volumi rispetto ai primi nove mesi del 2022, sono cresciuti dell’8,5% in valore. Al contrario, le destinazioni extra-UE hanno subito una contrazione più significativa in quantità (-13,4%) e anche in valore (-1,2%).
Tra i principali mercati esteri, la Francia ha mantenuto un andamento positivo con un aumento del 1% circa nei volumi e del 17,1% in valore. Tuttavia, si è registrata una forte contrazione nei flussi diretti verso la Svizzera, tradizionale hub logistico del settore fashion, con una diminuzione del 32,4% nelle quantità e del 22,5% in valore. Gli Stati Uniti (-21,7% in quantità e -7,4% in valore) e la Germania (-16,6% in quantità e stabile in valore) hanno anche visto una significativa contrazione delle vendite, soprattutto nel terzo trimestre. Al contrario, la Cina ha mostrato un costante aumento con un incremento del 17,2% nei volumi e del 12,2% in valore, nonostante una riduzione nel valore nel terzo trimestre.
Inoltre, è proseguita la ripresa in Russia e Ucraina, con un aumento del 40% e dell’88% in valore rispettivamente rispetto ai primi nove mesi del 2022, sebbene le vendite in questi due mercati siano ancora al di sotto dei livelli prebellici.
A livello nazionale, mentre il 2023 ha visto un aumento dei flussi turistici con effetti positivi sugli acquisti degli stranieri in visita in Italia, gli acquisti di calzature delle famiglie italiane hanno registrato un andamento poco brillante. Nei primi nove mesi, si è verificato un declino del 3,1% sia nelle quantità che nella spesa, rispetto allo stesso periodo del 2022, rimanendo al di sotto dei livelli pre-pandemici del 2019.
Infine, nonostante l’occupazione sia rimasta stabile (+2,1%) tra le aziende, si è notato un processo di selezione tra le imprese, con una diminuzione di 148 aziende nei primi nove mesi, pari al 3,9%. Allo stesso tempo, sono emersi segnali preoccupanti di un aumento del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) nella filiera pelle (+6,1%).
Giovanna Ceolini ha accolto positivamente l’approvazione in via definitiva del disegno di legge sul Made in Italy e della legge di Bilancio 2024, sottolineando l’importanza di tali misure per la valorizzazione e la promozione degli asset strategici per il rilancio dell’economia e dell’occupazione nel paese. In particolare, ha elogiato la tutela delle filiere strategiche attraverso il fondo sovrano per il Made in Italy e il sostegno alle fiere internazionali, ritenendo questi due strumenti essenziali per aumentare la competitività delle PMI manifatturiere italiane sui mercati globali. Ha inoltre apprezzato l’aumento delle risorse destinate alla lotta contro la contraffazione e all’Italian Sounding, sottolineando l’importanza di proteggere la produzione italiana da tali fenomeni. Infine, ha sottolineato la necessità di definire chiaramente cosa sia considerato ricerca e sviluppo per garantire la corretta applicazione del credito d’imposta R&S.