Il fascino dei Macchiaioli incanta i visitatori a Gubbio. Sta già suscitando molto interesse la mostra che celebra uno dei movimenti più importanti e celebri della scena culturale italiana nella seconda metà dell’Ottocento. “I Macchiaioli e la pittura en plein air tra Francia e Italia”, inaugurata lo scorso 3 novembre, ha già registrato in totale 3.500 visitatori nel primo mese di apertura, di cui oltre 1.000 presenze nel ponte dell’Immacolata, contraddistinto nella città eugubina dall’attesa e straordinaria accensione dell’Albero più grande del mondo. In tanti sono entrati alle Logge dei Tiratori per lasciarsi meravigliare dalle oltre 80 opere che presentano i protagonisti e l’evoluzione di questo importante movimento che per molti aspetti ha anticipato gli impressionisti francesi: dalla nascita della pittura en plein air all’eredità artistica della macchia, movimento che prese forma intorno ai tavoli del Caffè Michelangelo di Firenze, focalizzandosi sulle novità tecniche che i padri dell’arte en plein air hanno sviluppato sul tema del paesaggio e della pittura di genere.
La mostra presenta opere provenienti per lo più da collezioni private e quindi difficilmente visibili al pubblico, oltre che da alcune importanti istituzioni pubbliche. La mostra di Gubbio diventa quindi l’occasione per poterle ammirare in modo esclusivo. Sono esposti alcuni capolavori firmati da artisti della Scuola di Barbizon quali Corot, Daubigny, Troyon, Rousseau, ma anche degli italiani Giuseppe e Filippo Palizzi, Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi.
“A Gubbio si dipana un suggestivo racconto che fa rivivere un ventennio d’oro dell’arte italiana – spiega la curatrice Simona Bartolena – tra l’esperienza a Barbizon e le gustose caricature realizzate al Caffè Michelangelo, tra scene nei campi e un pomeriggio a Montemurlo. Si tratta perlopiù di opere di piccole dimensioni, adatte ad essere trasportate appunto en plein air, a volte anche su supporti improvvisati che celano aneddoti e storie personali. Come ad esempio uno splendido quadro di Giovanni Fattori, dipinto dietro il coperchio di una scatola per sigari. Sono opere che sembrano piccoli studi, come appena abbozzati, e hanno tutto il sapore di quadri realizzati al volo, appunto dal vero. Lo spettatore della mostra può scoprire, mediante citazioni, stralci di racconti scritti, approfondimenti biografici e spiegazioni tecniche, la vera importanza storico-artistica della pittura macchiaiola”.
La mostra visitabile tutti i giorni fino al 3 marzo 2024, offre aperture straordinarie durante le festività natalizie con orario continuato, compreso Natale, 1 e 6 gennaio: 24 dicembre ore 9.30-19, 25 dicembre ore 15-20.30, 26 dicembre ore 9.30-20.30, 27-29 dicembre ore 10-13 / 14.30-19.30, 30 dicembre ore 10-20, 31 dicembre ore 9.30-19, 1 gennaio ore 11-20.30, 2-5 gennaio ore 10-13 / 14.30-19.30, 6 gennaio ore 9.30-20.30. Ultimo ingresso 30 minuti prima dell’orario di chiusura.
La mostra è prodotta e realizzata da Navigare Srl in co-produzione con Diffusione Cultura con il patrocinio del Comune di Gubbio e il sostegno della Fondazione Perugia, in collaborazione con Land, ViDi cultural e ONO arte contemporanea. Partner dell’evento sono l’Istituto Italiano Design di Perugia, l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, Fondazione Università delle Arti e Mestieri, con il contributo del travel partner Trenitalia.