Vittoria per il Prosecco italiano dopo l’ultima sentenza della Corte d’Appello di Singapore. Una battaglia iniziata nel 2019, quando inizialmente l’Ufficio per la proprietà intellettuale di Singapore aveva dato ragione all’Italia nel proteggere l’indicazione geografica. Poco dopo, però, l’Australian Grape and Wine Inc (Agwi) aveva presentato appello, sostenendo la genericità del termine Prosecco come nome di una varietà di uve invece che di un luogo d’origine e dichiarando che il riconoscimento della denominazione Prosecco Doc avrebbe potuto confondere i consumatori di Singapore.
Il verdetto è arrivato il 9 novembre: la Corte d’Appello di Singapore ha detto sì alla registrazione dell’indicazione geografica. Ed è una sentenza storica che riconosce l’Ig per il termine Prosecco che viene prodotto nelle province di Belluno, Gorizia, Padova, Pordenone, Treviso, Trieste, Udine, Venezia e Vicenza.
Grande entusiasmo naturalmente al Consorzio tutela Prosecco Doc; l’Australian Grape and Wine Inc ha dovuto fronteggiare la sconfitta legale, con complicazioni dirette sul mercato in espansione dei suoi vini Prosecco. Visibilità a riconoscimento dell’Ig possono ora influenzare le strategie di marketing e di posizionamento dei vini italiani sul mercato internazionale. Non solo: altri produttori di vino potrebbero essere spinti a battersi per difendere le proprie indicazioni geografiche e l’autenticità dei propri prodotti.
Ha commentato la sentenza anche l’Ambasciata italiana a Singapore: “Il riconoscimento del Prosecco come indicazione geografica protetta è un risultato significativo, in quanto garantisce l’autenticità e la qualità di questo iconico vino spumante italiano. Il riconoscimento di Singapore rafforza ulteriormente l’importanza di preservare e promuovere i prodotti tradizionali di determinate regioni e mette in risalto il successo dei nostri continui sforzi per proteggere il nostro patrimonio culturale”.
A raccontare della vicenda legale è WineMeridian.