Celebrata in Campidoglio la Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro

È stata la sala della Protomoteca in Campidoglio ad accogliere l’evento principale delle celebrazioni della 73esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, promosse domenica 8 ottobre in tutto il Paese dall’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil). L’iniziativa romana è stata incentrata sull’analisi delle condizioni degli infortunati sul lavoro e dei congiunti delle vittime di incidenti mortali, alla luce della necessità di una revisione del Testo unico infortuni. Durante l’incontro, il Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e l’Anmil hanno siglato un protocollo d’intesa, di durata biennale, finalizzato a promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro e a ricollocare gli infortunati, i familiari superstiti e le persone con disabilità.

Numerosi i contributi dal mondo delle istituzioni e delle associazioni. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, i presidenti delle Commissioni parlamentari d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia del Senato e della Camera, Tino Magni e Chiara Gribaudo, il sindaco, Roberto Gualtieri, il presidente dell’Anmil, Zoello Forni, il commissario straordinario dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, il presidente del Civ, Guglielmo Loy, e numerosi rappresentanti delle maggiori associazioni e organizzazioni di settore. Dal Quirinale è giunto il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“L’intollerabile e dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sul lavoro sollecita un’urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare i lavoratori – recita il messaggio del Capo dello Stato. “Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure. Occorre un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione”.

Nel suo intervento, il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha sottolineato la condivisione delle responsabilità nella tutela dei lavoratori. “Siamo tutti responsabili – ha dichiarato – governo, istituzioni, rappresentanti delle parti sociali, associazioni”. Dopo aver ribadito la centralità della formazione e del potenziamento dei controlli, il ministro ha fatto riferimento alle recenti assunzioni all’Ispettorato nazionale del lavoro, dove sono arrivati 800 nuovi ispettori. Calderone, infine, ha evidenziato l’importanza della “mappatura del rischio”, con una rete di controlli che deve essere sempre più efficace.

“Per combattere il doloroso fenomeno delle morti sul lavoro e delle malattie professionali – ha aggiunto il commissario straordinario dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo – serve la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, ma serve ancora di più intensificare gli sforzi per trovare soluzioni efficaci. Solo con un impegno concreto e condiviso – ha spiegato – è possibile costruire insieme una reale cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Anche le nuove tecnologie possono ricoprire un ruolo importante nella prevenzione – ha concluso – ma solo se governate dall’uomo”.

“Nonostante la recrudescenza del fenomeno infortunistico che pesa sul Paese – ha sottolineato il presidente dell’Anmil, Zoello Forni – è un fatto che oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro non riceva la giusta considerazione, mentre dovrebbe essere per ciascuno di noi un valore imprescindibile ed una priorità. Questa giornata è l’occasione per sensibilizzare un’azione comune e un patto trasversale a tutte le forze politiche”.

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