L’edizione 2022 è stata quella che ha proiettato l’evento fra i grandi appuntamenti umbri, non solo in tema di economia. Un percorso di crescita che, dopo essere transitato per il teatro Morlacchi di Perugia, abbraccia ora il cuore simbolico dell’Umbria, sbarcando ad Assisi. La città di San Francesco si prepara così a diventare il palcoscenico di un evento straordinario: l’Economic Challenge 2023. Promosso da Acacia Group con il patrocinio di ministero delle Imprese e del Made in Italy, Regione Umbria, Comune di Assisi, Camera di Commercio, Sacro convento di Assisi e Rai, il meeting si terrà giovedì 28 e venerdì 29 settembre, apprestandosi a ospitare oltre cinqucento partecipanti. La giusta evoluzione dopo la felice edizione al teatro Morlacchi nel 2022 firmata da Francesco Pace, fondatore di Acacia Group.
L’Economic Challenge 2023 riunirà al Sacro convento di Assisi una serie di ospiti d’eccezione, tra cui rappresentanti di spicco del mondo istituzionale e imprenditoriale, insieme a personalità di rilievo. I giornalisti Sebastiano Barisoni di Radio 24 e Laura Tecce di Rai 2 modereranno le discussioni sulla situazione economica attuale.
L’obiettivo principale che si prefigge l’Economic Challenge 2023 è quello di creare un’occasione e un’opportunità di confronto su temi economici e imprenditoriali. “L’Umbria, con la sua ricca cultura e posizione geografica strategica – spiegano gli organizzatori – mira a diventare un punto di riferimento nell’industria italiana, superando il concetto di semplice destinazione turistica. L’Economic Challenge 2023 è un’occasione unica per Assisi e l’Umbria di emergere come regione impegnata nella sostenibilità”.
La lista degli speaker è impressionante e riflette l’importanza nazionale dell’evento. Tra i relatori sono attesi il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco, il sottosegretario al Masaf (ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste), Patrizio Giacomo La Pietra, e il senatore Franco Zaffini, presidente della X Commissione Sanità del Senato. Ci saranno, inoltre, figure di spicco come Luigi Scordamaglia di Filiera Italia, Micaela Le Divelec Lemmi di Benetton Group, Massimo Mercati di Aboca, Cristina Squarcialupi di Unoaerre Industries e molte altre eccellenze industriali e rappresentanti delle associazioni di categoria. La presenza degli assessori regionali Michele Fioroni e Roberto Morroni, della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei e dell’europarlamentare Francesca Peppucci sottolinea l’importanza dell’evento per l’Umbria e l’Italia nel suo complesso. A fare gli onori da casa sarà il sindaco di Assisi, Stefania Proietti e Fra Giulio Cesareo del Sacro convento.
“L’Economic Challenge – sottolineano ancora gli organizzatori – si pone come un momento di grande importanza, che raccoglierà e conserverà le testimonianze di leader, imprenditori e figure di spicco nel settore bancario e accademico. La conferenza offre l’opportunità di esaminare a fondo le sfide e i problemi che si prospettano per il mondo politico, manageriale e imprenditoriale. È un’occasione straordinaria per analizzare le tendenze globali cruciali che guideranno la costruzione di un futuro caratterizzato dalla competenza, dall’innovazione e dal coraggio”.
“Assisi, come tante città dell’Umbria, ma forse in misura maggiore, dà la serenità che deriva dalla grazia e dalla perfezione di tutto quello su cui si posano gli occhi – ricorda quindi Francesco Pace di Acacia Group –. È la città del santo patrono d’Italia che ha ispirato una nuova economia che oggi può e deve essere amica della terra, un’economia di pace. Il termine sostenibilità, ormai abusato, valuta sempre di più le ricadute ambientali, economiche e sociali per garantire alle generazioni future la stessa disponibilità di risorse che abbiamo attualmente, seguendo un principio di equità. Ci sembrava giusto dare anche un’impronta umanistica per questa edizione scegliendo un luogo simbolico. Un sentito ringraziamento va a Matteo Giambartolomei, amministratore di Umbraflor, che grazie alla grande amicizia con Fra Giulio Cesareo, si è speso in prima persona per portare l’evento al Sacro convento. E poi Assisi è stata scelta anche perché, con questo nome e questo cognome che porto, per quanto mi riguarda – conclude Pace – non c’era città più adatta”.