Copagri Puglia striglia la Regione: “Fanalino di coda per avanzamento spesa Psr”

“Mentre le aziende agricole pugliesi si trovano a dover fare i conti con le numerose problematiche che da tempo attanagliano il Primario, a partire dagli elevati costi di produzione e dalle sempre più evidenti ricadute del cambiamento climatico, la Regione Puglia continua a essere il fanalino di coda del Paese in termini di avanzamento della spesa del PSR, tanto che ad oggi risultano ancora da impegnare quasi 300 milioni di euro della programmazione 2014-22”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Puglia Michele Palermo, secondo cui “la situazione è a dir poco allarmante, soprattutto se si considera che gli impegni che non stanno generando spesa ammontano a quasi 460 milioni di euro”.

“In altre parole, la Puglia registra un avanzamento della spesa pari al 66%, a fronte di una media nazionale del 73% e di una media delle Regioni meridionali di quasi il 70%”, rimarca il presidente, ricordando che “la Regione era già stata oggetto di un disimpegno nel 2021 di circa 15 milioni di euro”.

“Per tali ragioni, e in vista della non lontana chiusura definitiva dell’attuale programmazione, prevista per la fine del 2025, nonché del termine per il disimpegno delle spese relative al 2023, reiteriamo il nostro urgente e accorato appello alla Regione Puglia, affinché si impegni, come da noi più volte richiesto, a confrontarsi con le parti sociali, con il fine ultimo di approntare una strategia che, soprattutto per le misure strutturali, consenta di poter fare spesa e recuperare i notevoli ritardi accumulati”, prosegue Palermo.

“I nuovi bandi pubblicati, infatti, non sono in grado di assicurare una spesa importante, mentre quelli vecchi risalgono per la maggior parte al 2016 e nel tempo hanno visto unicamente lo scorrimento delle graduatorie, fatto questo che ha contribuito a far decadere i numerosi contenziosi senza però generare un’adeguata spesa delle risorse impegnate”, aggiunge il presidente della Copagri Puglia.

“Come organizzazione di categoria abbiamo sempre avanzato proposte fattive e concrete, cercando un confronto costruttivo con l’Autorità di Gestione, che non però ha mai voluto avviare una vera concertazione, rinviando in molti casi il dibattito utilizzando l’istituto della procedura scritta; se a questo aggiungiamo che la nuova programmazione 2023-2027 non è stata ancora avviata, al contrario di molte altre regioni, emerge il grande ritardo che già ora ci si prospetta nella spesa dei nuovi fondi”, conclude Palermo, facendo notare che “le risorse regionali derivanti dalla nuova programmazione, in assenza di spesa potranno essere diversamente assegnate”.

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