Il vino trascina l’export dei 51 distretti dell’agroalimentare italiano, che nei primi tre mesi del 2023 ha fatto registrare vendite per 6,6 miliardi, segnando un +9,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Prima per valori esportati, la filiera del vino supera 1,5 miliardi di euro (+5%) con il maggior contributo da parte del distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+12,6%) e a seguire i Vini delle Langhe Roero e Monferrato (+4,4%).
Il Monitor dei distretti agro-alimentari italiani al 31 marzo 2023, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo mostra come le esportazioni complessive del comparto agroalimentare italiano mostrino ancora un robusto trend di crescita, “pesandone” i singoli contributi.
Trimestre record per la filiera della pasta e dolci che ha superato 1,1 miliardi di euro (+11,9%) con l’apporto determinante dell’Alimentare di Parma (+14,2%) e dell’Alimentare napoletano (+30,5%)
La filiera dei distretti agricoli chiude il primo trimestre del 2023 con un risultato che supera 1,1 miliardi di euro di esportazioni, ma ripiega leggermente (-2,1%) nel confronto con i livelli record del primo trimestre del 2022. Così come buono è il risultato della filiera delle conserve, che realizza un progresso di 128 milioni (+19,8%), in particolare le Conserve di Nocera (+25,5%); e per la filiera delle carni e dei salumi (+18,8%) con i Salumi del modenese a +15,8% e le Carni di Verona a + 40,1%.
Nella filiera olearia le buone performance sui mercati esteri dell’Olio toscano (+13,3%) e del comparto oleario dell’Olio e pasta del barese (+37,2%) compensano il lieve arretramento dell’Olio umbro (-3,8%). Continua la fiammata dei prezzi alla produzione sui mercati esteri (+25,5% nel primo trimestre del 2023), a fronte di un’annata non particolarmente brillante nella produzione (Ismea ha stimato per l’Italia, a frantoi ormai chiusi, i volumi 2022/23 in flessione del 27% rispetto alla campagna precedente).
Per il lattiero-caseario, la Mozzarella di Bufala campana si conferma eccellenza sui mercati esteri (+31,9%). In crescita di circa 13 milioni di euro nel primo trimestre del 2023 anche le esportazioni del Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (+4,9%).
La filiera del riso realizza oltre 48 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2022, con il Riso di Vercelli a +28,4% e il Riso di Pavia a +30,1%.
In crescita, infine, le esportazioni verso i principali mercati di destinazione con la Germania primo acquirente per i distretti agro-alimentari (+13%), seguita da Stati Uniti (+9%) e Francia (+16,9%).
I mercati
La Germania si conferma il primo partner commerciale per i prodotti dei distretti agro-alimentari nel primo trimestre del 2023: il rallentamento dell’economia tedesca non riduce i flussi di esportazioni verso questo mercato (+13%), che acquista principalmente prodotti agricoli (+5,6%), vini (+12,8%) e conserve (+22,9%). Seguono gli Stati Uniti (+9%) che, oltre ai vini (+4,4%), hanno mostrato apprezzamento per pasta e dolci (+30%) e olio (+19,2%). Terza destinazione la Francia (+16,9%), che acquista soprattutto pasta e dolci (+4,3%), latticini e formaggi (+20,3%) e carni e salumi (+23,9%). Continuano a crescere anche le vendite nel Regno Unito (+16,7%), soprattutto di pasta e dolci (+30,9%) e conserve (+42,3%). Di poco positivo il bilancio verso le economie emergenti (+3%), che rappresentano circa il 20% del totale delle esportazioni distrettuali agro-alimentari: nonostante i cali verso la Russia (-13,4%) e la Cina (-13,1%) registrano variazioni positive nel primo trimestre del 2023 Polonia (+18,5%), Repubblica Ceca (+5,5%), Romania (+19%) e Brasile (+42,6%).
Il sostegno di Intesa Sanpaolo
Grazie al Programma Sviluppo Filiere, Intesa Sanpaolo mira a rafforzare il made in Italy e agevolare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, fornitrici strategiche del champion. Ad oggi sono attivi 863 contratti di filiera di cui nel comparto agro-alimentare sono stati attivati 169 contratti di filiera coinvolgendo oltre 6.600 fornitori, un giro d’affari complessivo di oltre 22 miliardi di euro e oltre 22.000 dipendenti del capo-filiera (dalla filiera del tartufo, al prosciutto, allevamento zootecnia, olivicoltura e settore lattiero-casearia).
“Un primo trimestre assolutamente positivo per l’agroalimentare italiano che conferma, seppur in un contesto complesso, come il nostro made in Italy svolga un ruolo determinante a livello internazionale. Intesa Sanpaolo sostiene tutte le aziende della filiera agroalimentare italiana, dalle grandi alle micro, nel vincere questa grande sfida sia con strumenti ordinari di finanziamento, sia attraverso strumenti straordinari per sostenere investimenti in tecnologia, capitale umano e sostenibilità grazie anche a specifici progetti come Motore Italia Transizione Energetica a beneficio dei territori serviti – ha sottolineato Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo –. Inoltre, Intesa Sanpaolo, ribadendo la vicinanza ai territori in cui opera, ha previsto interventi a favore di tutte le realtà colpite dalle forti calamità, con particolare attenzione alle imprese agroalimentari, mettendo in campo finanziamenti agevolati, strumenti di liquidità e di sospensione dei pagamenti al fine di dare supporto alla fase di ripristino e ricostruzione”.