Webinar dal titolo “Gli scambi con l’estero del settore agroalimentare italiano: Fattori di competitività e prospettive in un contesto di crisi”, per analizzare i dati dell’ultimo rapporto ISMEA sul tema dell’internazionalizzazione. Un rapporto strutturale che riguarda gli scambi commerciali con l’estero del settore agroalimentare dal 2012 al 2021 con una ulteriore integrazione congiunturale relativa al 2022.
Come evidenzia Winemeridian.com, nell’ultimo decennio, il commercio con l’estero agroalimentare italiano ha beneficiato delle esportazioni del comparto dei trasformati. Dopo decenni di forte deficit strutturale, nel 2020 il saldo import-export è risultato positivo. Ma l’eccezionale impennata dei prezzi delle materiale agricole importate lo ha fatto tornare negativo nel 2022.
Nel decennio 2012-2021 il tasso annuo di crescita delle esportazioni mondiali di prodotti agroalimentari è cresciuto del 4% ed è divenuto sempre più denso e articolato con la presenza di più Paesi esportatori e nuove aree di scambio regionali.
Nella graduatoria dei Paesi importatori di prodotti agroalimentari, la Cina che nel 2005 era al 10° posto, nel 2021 ha rappresentato il primo mercato import a livello globale.
L’Italia è al nono posto nella graduatoria mondiale degli esportatori di prodotti agroalimentari. Ma dal 2017 al 2021 ha avuto un tasso medio di crescita del 6% a fronte di un +4,3% della media mondiale ed un +3,9% per i Top10.
L’export agroalimentare ha una quota sempre più ampia rispetto all’export totale (+5,8% medio annuo per l’agroalimentare contro il +3,3% del totale tra il 2012 e il 2021)
L’Italia è il maggiore esportatore mondiale di pomodori (pelati e polpe) e paste alimentari, per i quali soddisfa rispettivamente l’85% e il 46% della domanda mondiale.
I vini spumanti italiani coprono il 24,4% della quota di mercato sulle importazioni mondiali ed i vini in bottiglia (in confezioni inferiori ai 2 litri) raggiungono il 20,1%. L’andamento delle esportazioni in valore dei prodotti made in Italy nel 2022 vede il vino in bottiglia al primo posto con una crescita del 7% ma una flessione in volumi del 2%. Al secondo posto la pasta con una crescita in valore del 38% ed in volume del 7% ed al terzo posto tornano i vini spumanti, con un incremento in valore del 19% e del 6% in volume.
Per far fronte alle criticità, è stata evidenziata la necessità di irrobustire l’approvvigionamento interno e di sfruttare maggiormente gli ulteriori margini di crescita dei volumi di commercio.
Dato significativo, evidenziato da Winemeridian, è il Processo DOC. Nel 2022, gli USA sono diventati per la prima volta il mercato export leader a livello mondiale del Prosecco DOC, superando il Regno Unito. Il mercato cinese ha fatto segnare un calo del -36%.