Gli occupati nelle imprese attive nelle Marche a dicembre 2022 sono tornati ad essere superiori al periodo pre Covid (cioè ai dati del dicembre 2019). Ma la regione è tra quelle che fa segnare incrementi minori rispetto al resto d’Italia.
E’ quanto emerso da una elaborazione della Camera di Commercio dell’Umbria, sul lavoro di sistematizzazione dei dati realizzato dalla Camera di Commercio delle Marche, sui dato aggiornati del sistema camerale. Un’indagine che quindi analizza l’andamento dell’occupazione nelle aziende private di ciascuna regione.
Nelle Marche a dicembre 2022 gli addetti nelle imprese private risultano essere 502.702, cioè 15mila in più rispetto all’anno precedente, con un incremento del 3% che è però inferiore alla media nazionale (4,6%) ed a quella delle regioni del Centro (4,7%). Quella marchigiana è la seconda peggiore crescita, dopo quella della Basilicata.
Confrontando il numero degli occupati con quelli precedenti all’emergenza Covid (e quindi al dicembre del 2019), si sono recuperati 12.346 unità lavorative (+2,5%). Un dato percentuale che è però nettamente inferiore a quello registrato nel Centro (4,9%) e mediamente in Italia, dove l’incremento è stato del 5,2%. Peggio delle Marche fa solo la Liguria, dove l’incremento è stato del 2,1%.
L’indagine mostra anche gli effetti della pandemia (e del conseguente lockdown) sull’occupazione: fatti 100 gli occupati nelle aziende marchigiane a dicembre 2019, un anno dopo l’indice era sceso a 97,8 per risalire a dicembre 2021 a 99,5 e colmare la perdita, appunto, solo nel corso del 2022.