Vacanze rovinate, anche causa la sentenza della Corte di Giustizia

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I viaggiatori possono avere diritto a un rimborso in caso di vacanze rovinate, anche per problemi legati alla pandemia. Una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha fatto chiarezza su quando spetta al consumatore domandare il rimborso della vacanza ed il risarcimento per il danno da vacanza rovinata, anche nel caso in cui il viaggio si è rivelato sotto le aspettative a causa della pandemia per il Covid-19.
A portare il caso fino alla Corte di Giustizia sono stati dei viaggiatori che avevano acquistato un pacchetto turistico per due settimane di vacanze a Gran Canaria, a partire dal 13 marzo 2020. A causa dell’insorgenza della pandemia da Covid-19, un paio di giorni dopo il loro arrivo i viaggiatori, a causa delle numerose restrizioni, tra cui la chiusura delle spiagge e l’impossibilità per gli ospiti di lasciare la propria stanza se non per i pasti, non potevano più godersi alcunché.Commenta il Codacons: “Sentenza importante perché al consumatore, spesso parte debole del rapporto, deve essere riconosciuta la possibilità di ottenere il rimborso, anche parziale, delle somme spese per la vacanza prenotata, in quanto, secondo la Corte di Giustizia, vige una responsabilità oggettiva dell’organizzatore, dalla quale può sottrarsi solo per cause imputabili al viaggiatore. Pertanto, la causa del difetto di conformità dei servizi turistici e la sua imputabilità all’agenzia di viaggio è irrilevante, dal momento che tra gli obblighi dell’organizzatore derivanti dal contratto di pacchetto turistico rientrano non solo quelli espressamente stipulati nel contratto, ma anche quelli ad esso collegati derivanti dallo scopo stesso del contratto”.
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