Con l’inizio del 2023 è entrato in vigore il Testo unico della ricostruzione privata. L’obiettivo è quello di semplificare e armonizzare le norme contenute nelle 61 ordinanze emanate dopo il terremoto del 2016.
La ricostruzione privata si basa sui princìpi di speditezza e semplificazione amministrativa, nonché di legalità, imparzialità, efficienza, economicità, partecipazione e trasparenza dell’azione amministrativa. La priorità è la messa in sicurezza degli edifici, ma viene data importanza anche allo sviluppo ecososteibile e all’economia circolare. Attenzione anche alla conservazione delle identità paesaggistiche, storiche e artistiche dei luoghi e la promozione della qualità architettonica.
Doppia conformità
Superato il principio della doppia conformità. La ricostruzione degli edifici conformi al preesistente è sempre possibile, e non richiede preventivi atti di pianificazione.
Viene inoltre semplificata anche la ricostruzione degli edifici per i quali ci sia l’esigenza di una lieve traslazione dalla vecchia area di sedime, o per le delocalizzazioni parziali, anche con il permesso a costruire convenzionato.
Maggiore flessibilità sul numero e l’importo massimo degli incarichi ai professionisti, anche in funzione della dimensione degli studi professionali.
I beneficiari dei contributi
Oltre a chi ha diritti reali sugli edifici danneggiati dal sisma, possono ora ottenere i contributi anche gli Enti locali che dovessero acquisirne le proprietà, subentrando a proprietari irreperibili o inerti. E questo per limitare le situazioni di spopolamento e di degrado urbano.
Il contributo spetta anche in presenza di più pertinenze esterne, inagibili e agli immobili che fanno parte di aggregati e la cui riedificazione risulta essenziale per garantire la solidità strutturale, ma anche per preservare l’aspetto del tessuto urbano.
Super consorzi e demolizioni
Viene disciplinata la possibilità di creare super consorzi per ricostruire unitariamente borghi e frazioni.
Un’altra semplificazione introdotta è quella per agevolare la demolizione degli edifici danneggiati che ostacolino la ricostruzione o costituiscano comunque un pericolo. La demolizione deve essere fatta dai proprietari, che beneficiano di un contributo per questo diverso rispetto a quello per la ricostruzione.