“Nel 2022 – scrive in una nota Tonino Russo, segretario generale della Cisl Calabria – i cittadini calabresi ufficialmente residenti all’estero erano 437.447 (210.860 femmine e 226.587 maschi). Ce lo dice il “Rapporto Italiani nel Mondo 2022”, curato dalla Fondazione Migrantes. Un numero enorme, il 23,7% della popolazione, destinato a crescere. E parliamo soltanto delle persone registrate all’Aire (l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero). Si tratta soprattutto di giovani che cercano altrove un lavoro, e un lavoro adeguato alle loro capacità, che nella nostra terra non trovano. Una perdita enorme per loro stessi e per le famiglie, sia sul piano affettivo che su quello economico, se si considera che per la formazione di un giovane una famiglia spende oltre 100.000 euro. Una perdita enorme per la Calabria, per il futuro della nostra regione. Un dato che ci dice una volta di più come il cuore delle emergenze calabresi sia la questione del lavoro che manca e della qualità del lavoro stesso, questione strettamente connessa allo sviluppo. Per questo bisogna puntare decisamente a qualificare la spesa delle risorse disponibili, a partire da quelle del Pnrr. In questa direzione bisogna compiere alcuni passaggi obbligati e improrogabili”.
“Da più parti – prosegue Russo – si sottolinea, come la Cisl fa da tempo, l’urgenza di dotare le pubbliche amministrazioni del necessario personale qualificato per gestire le risorse Pnrr, che altrimenti rischiamo di perdere. Un personale che deve essere cercato proprio tra i tanti giovani acculturati che scappano dalla nostra terra per non farvi più ritorno. È altrettanto necessario recuperare i ritardi nei Livelli Essenziali delle Prestazioni per permettere ai cittadini calabresi di fruire dei servizi fondamentali come avviene nel resto del Paese, di curarsi nel proprio territorio, ponendo fine ai “viaggi della speranza” che costano grandi disagi e sacrifici economici ai pazienti e alle loro famiglie, oltre a portare fuori regione risorse che potrebbero essere impiegate per la nostra sanità. È ora di smetterla con politiche che alimentano diseguaglianze e divisioni tra territori diversi della nostra Repubblica che è “una e indivisibile””.
“L’ultimo caso è quello del personale scolastico: come ha affermato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, è “una brutta uscita, quella del ministro Valditara: differenziare le retribuzioni su base territoriale, nella scuola come in qualunque altro settore, è uno sfregio alla coesione nazionale e un controsenso economico che mortifica il motore flessibile e generativo della contrattazione. Il Ministro si dedichi piuttosto alle priorità di un sistema istruzione che ha assoluto bisogno di investimenti e risorse”.
“E tra i passaggi improrogabili, finalizzati a qualificare la spesa per la crescita della regione, non possiamo dimenticare il tema della legalità, della lotta alla corruzione e della prevenzione delle infiltrazioni della criminalità. Come sindacati confederali stiamo lavorando a un protocollo che vorremmo sottoscrivere con parti datoriali, Prefetture e Procura generale su legalità, sicurezza e tracciabilità della spesa pubblica, nello spirito di operare ogni sforzo possibile a sostegno della corretta realizzazione degli investimenti necessari alla ripresa”.
“Su questi e su altri temi – conclude il segretario generale della Cisl calabrese – chiediamo risposte immediate. E a questo fine la Cisl è e sarà sempre disponibile al confronto, perché le scelte importanti siano operate e trovino concreta realizzazione”.