In aumento le bollicine italiane a Capodanno. Secondo Coldiretti, infatti, sono stati stappati 95 milioni di tappi di spumante, con un aumento dell’1 per cento rispetto all’anno scorso, tra Natale e Capodanno. L’84 per cento degli italiani non rinuncia a fare un brindisi Made in Italy a fine anno secondo l‘Istituto Ixé. La produzione nazionale dovrebbe essere sopra alle 970 milioni di bottiglie con un fatturato di quasi 3 miliardi di euro, dei quali due terzi realizzati oltre confine.
Davanti a tutti, ancora una volta, c’è il Prosecco, che ha un’incidenza sulla produzione del 70 per cento degli spumanti imbottigliati. Ma sono in crescita anche Franciacorta, Asti, Trento Doc e le piccole produzioni che si sono diffuse in tutta Italia: Abruzzo, Umbria, Sicilia, Toscana, Marche e Lazio. Esempi da citare Trebbiano, Verdicchio, Oltrepò dell’Alta Langa, Moscato, Falanghina, Grechetto, Malvasia, Grillo, Nero d’Avola, Negroamaro , Durello e Vermentino. Nell’83 per cento sono produzioni a denominazione d’origine, nel 6 per cento Igt.
Come riporta Foodaffairs, la crescita delle bollicine tricolori deve comunque sopportare gli aumenti dei costi di produzione, sia diretti sia indiretti, causati dal caro energia. Nei vigneti, ci sono stati rincari fino al +170 per cento per i concimi, nelle cantine il vetro costa fino al 70 per cento in più. Aumentano prezzi dei tappi, della gabbiette per i tappi, delle etichette e dei cartoni d’imballaggio, con rincari dal 35 al 45 per cento.