Aceto balsamico di Modena Igp: storia e numeri del Consorzio

Il Consorzio tutela Aceto balsamico di Modena è stato fondato nel 1993, impegnandosi da subito per la registrazione della denominazione come Indicazione geografica protetta, che è stata effettivamente ottenuta a luglio del 2009. Nel 2014 il Consorzio ha ricevuto ufficialmente l’incarico di tutela dell’Aceto balsamico di Modena Igp dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

Oggi custodisce il Disciplinare e interviene sulle questioni normative. Attraverso il dialogo con istituzioni, media e consumatore finale, promuove la conoscenza e la cultura dell’Aceto balsamico di Modena. Raggruppa 51 aziende e rappresenta l’80 per cento della produzione certificata annua di Aceto balsamico di Modena Igp.

L’Aceto balsamico di Modena ha una produzione certificata di 90 milioni di litri all’anno. A questo mondo appartengono 101 cantine, 48 concentratori, 80 acetaie e 174 confezionatori. Gli addetti sono più di mille. Il 92 per cento del prodotto viene esportato in 120 Paesi diversi, risultando tra i principali ambasciatori nel mondo dell’eccellenza dell’agroalimentare italiano.

Il fatturato alla produzione è di oltre 370 milioni di euro, quello al consumo raggiunge il miliardo di euro. Si piazza dunque nella top five delle produzioni alimentari Dop e Igp italiane, vicino a Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop e Mozzarella di bufala campana Dop.

Allo scopo di tutelare il prodotto sui mercati più lontani, il Consorzio aderisce a organismi internazionali come OriGIn Italia – Associazione italiana Consorzi indicazioni geografiche e OriGIn – Organization for a International Geographical Indications Network. Il Consorzio di tutela controlla inoltre la corretta etichettatura e la presentazione del prodotto: se ne occupano gli agenti vigilatori con qualifica di agenti di pubblica sicurezza. Collaborano con il Consorzio Icorf – Istituto controllo qualità e repressione delle frodi, Nac – Nuclei antifrodi carabinieri e Naf – Nucleo agroalimentare e forestale. Infine, per la verifica della conformità del prodotto al Disciplinare, collabora con un organismo di controllo autorizzato indipendente che, oggi, è Csqa Certificazioni, incaricato direttamente dal Mipaaf.

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