Radicchio tardivo di Treviso Igp: rese inferiori per il caldo

Simeone Bertollo

Il radicchio tardivo di Treviso Igp ha sofferto il caldo e ha rese più basse, ma resta al primo posto per la qualità. A parlarne a Italiafruit è Simeone Bertollo, direttore commerciale della cooperativa Trevisana del Sile, che racchiude 30 produttori circa per 100 ettari di superficie e una media di 650 tonnellate all’anno di prodotto.

“Il caldo ha comportato rese inferiori, ma il prodotto è ugualmente buono, dal giusto colore e dalle caratteristiche organolettiche di alta qualità”, spiega Bertollo. Le alte temperature non favoriscono neanche la commercializzazione, partita in questi giorni dopo che la raccolta è iniziata il 20 ottobre. I volumi raccolti sono per ora inferiore alle attese, ma più alte dell’anno scorso quando era stato seminato meno prodotto.

“Le superfici investite dai soci attualmente sono stazionarie, se non leggermente in flessione a causa dei costi di ogni tipo di cui dobbiamo farci carico, da quelli energetici a quelli per l’irrigazione. Molte aziende hanno infatti deciso di rivedere gli investimenti fatti e quindi seminare su meno superfici, anche perché questo prodotto richiede molta manodopera difficile da reperire”.

Il radicchio tardivo di Treviso Igp della Trevisana del Sile va prevalentemente alla Gdo, regionale e nazionale: “L’Igp è in assoluto un valore aggiunto su cui facciamo leva – conclude Bertollo – e che la grande distribuzione apprezza particolarmente rivelandosi una garanzia anche per il consumatore che riconosce nella certificazione un sinonimo di qualità”.

Il marchio La Trevisana del Sile è nato nel 1998 dopo l’unione di produttori orticoli di radicchio di Treviso tardivo Igp per migliorarne la distribuzione e le potenzialità commerciali, con un’unica sede di stoccaggio.

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