Agroalimentare, volano anche per il turismo

“Una rete per valorizzare Abruzzo e Molise: destagionalizzazione del turismo e filiera agroalimentare”. Questo il tema sul quale la Cisl Abruzzo Molise, con le federazioni Fai e Fisascat, ha invitato ad un confronto che si è tenuto a Termoli.

Tra i temi sottolineati dal sindacalista, le campagne della Fai Cisl “Sos caporalato” contro lo sfruttamento, “Non c’è cibo senza terra”, per favorire politiche rigenerative contro il consumo di suolo, e il manifesto “Fai bella l’Italia”, per rilanciare le aree interne e rurali e investire sul lavoro ben retribuito, tutelato e qualificato nei comparti della forestazione, della bonifica, dell’agricoltura, della pesca, del sistema zootecnico.

“Per destagionalizzare il turismo bisogna lavorare su tre obiettivi fondamentali: valorizzazione della multifunzionalità dell’agroalimentare, migliori infrastrutture, migliore promozione del territorio e delle produzioni made in Italy, che hanno bisogno di maggiori margini di guadagno lungo tutta la filiera” ha detto il segretario generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota. Che ha aggiunto: “L’Italia ha tutte le carte in regola perché non esista più una bassa stagione, e il comparto agroalimentare in questa sfida risulta ancora più strategico: il settore, con la sua multifunzionalità legata all’accoglienza agroturistica, al paesaggio, agli eventi e ai percorsi enogastronomici, ma anche alla produzione energetica e alle filiere del legno, è parte fondamentale di questa visione per rendere più attrattivi i territori. Abruzzo e Molise hanno tutte le caratteristiche per fare bene, ma serve una visione di sistema, con una maggiore sinergia tra terziario, agricoltura e industria alimentare, da sostenere con infrastrutture moderne e sostenibili: strade, porti, aeroporti, sviluppo digitale, salvaguardia ambientale, legalità, snellimento burocratico, trasporti e servizi alla persona più efficienti. Su tutto questo dobbiamo cogliere le opportunità offerte dalle risorse del Pnrr con un’ottica rivolta al bene delle future generazioni. Mentre sul piano del lavoro occorre migliorare la formazione e le politiche migratorie, visto che un terzo degli operai agricoli è composto da immigrati e che anche nella trasformazione alimentare tante produzioni tradizionali e di eccellenza sono tenute in piedi da manodopera di origine straniera. Chiaramente – ha aggiunto il sindacalista – le nostre battaglie puntano a una filiera meglio retribuita e connessa: così come abbiamo tassi antiusura, dovremmo avere tassi antisfruttamento sulle produzioni agroalimentari”.

All’evento sono intervenuti Davide Frigelli, segretario Generale Fisascat Cisl Abruzzo Molise, Franco Pescara, segretario Generale Fai Cisl Abruzzo Molise, Maria Pallotta, segretaria Cisl Abruzzo Molise, Francesco Roberti, sindaco di Termoli, Maricetta Chimisso, sirigente scolastico Istituto Professionale “Federico di Svevia”.

Alla tavola rotonda moderata dal giornalista Emanuele Bracone, hanno partecipato, oltre a Onofrio Rota, Giovanni Notaro, segretario Generale Cisl Abruzzo Molise, gli imprenditori Fabrizio Vincitorio, e Roberto Di Domenico, Emanuele Impridente, assessore Politiche Agricole Regione Abruzzo, Vincenzo Cotugno, Assessore Turismo Regione Molise, Davide Guarini, segretario Generale Fisascat Cisl nazionale. Ha concluso l’evento il segretario Nazionale della Cisl Andrea Cuccello.

Tra i temi emersi, anche l’etichetta “nutriscore” proposta a livello europeo, sulla quale la Fai Cisl ha ribadito la propria contrarietà: “È un sistema errato che sfavorisce tante produzioni della dieta mediterranea e made in Italy e non risolve nulla sul piano dell’educazione alimentare e della salute”, ha detto Rota.

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