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Ricostruzione Castelluccio: il progetto pilota sarà presentato in due convegni Si tratta del XIX dell'Anidis e del XVII dell'Assisi: i lavori partiranno nella primavera del 2023 per concludersi entro il 2026

di Alessandro Pignatelli
14/09/2022
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Ricostruzione di Casttelluccio di Norcia: il progetto è stato già presentato a Urban Promo il 19 novembre 2021 e al Maxxi di Roma il 15 dicembre 2021, alla presenza del ministero dei Beni Culturali; ora è la volta del XIX convegno Anidis (Associazione nazionale italiana di ingegneria sismica), ‘L’ingegneria sismica in Italia’, e del XVII convegno Assisi (Anti-Seismic Systems International Society), ‘Isolamento sismico, dissipazione energetica e controllo attivo delle vibrazioni delle strutture’, che si sta svolgendo a Torino, nella sede del Politecnico.

A illustrarlo il direttore dell’Ufficio speciale ricostruzione Umbrias (Usr), Stefano Nodessi Proietti, insieme al dirigente del servizio Ricostruzione privata dell’Usr Umbria, Gianluca Fagotti. A collaborare con le due associazioni c’è il Dipartimento di Ingegneria strutturale, edile e geotecnica (Diseg) del Politecnico di Torino.

Dal 2016, anno del terremoto nel Centro Italia che ha completamente distrutto Castelluccio, sono state pubblicate le nuove Norme tecniche per le costruzioni (2018), la Circolare esplicativa (2019) e le Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni (2017).

Per Castelluccio, Regione Umbria, in accordo con la struttura del Commissario, il Comune di Norcia e la popolazione locale, ha deciso di sperimentare un innovativo intervento: per la prima volta si realizza una ricostruzione su piattaforma sismicamente isolata per gli aggregati di origine storica, che si farà grazie alla Pubblica amministrazione in collaborazione con i privati proprietari degli edifici.

I numeri della piastra gradonata di Castelluccio sono i seguenti: 350 metri di perimetro; 6200 metri quadri; 24 metri di dislivello; 17 aggregati; 144 unità immobiliari; 2 edifici di culto oltre a tutte le opere pubbliche primarie, terrazzamenti, sottoservizi e strade.

Le abitazioni del centro storico, fa sapere l’Ufficio speciale Ricostruzione, verranno messe in sicurezza anche per probabili eventi futuri; al di sopra della piastra, potranno essere ricostruiti gli edifici utilizzando tecniche tradizionali di muratura, riutilizzando – dove possibile – le antiche pietre recuperate dopo il crollo. Gli isolatori sismici permetteranno infatti sollecitazioni dieci volte inferiori.

Già firmato un accordo con il Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università di Perugia per definire uno schema strutturale concettuale di isolamento sismico al suolo (ground isolation) di interi comparti urbani di Castelluccio, e anche linee di indirizzo per la progettazione delle strutture di sostegno finalizzate alla realizzazione dei terrazzamenti urbani e propedeutiche alla ricostruzione degli edifici anche oltre le piattaforme sismicamente isolate.

Il tutto costerà più di 50 milioni di euro e dovrà essere terminato entro giugno 2026. Castelluccio farà anche da modello per futuri interventi per la riduzione del rischio sismico di strutture esistenti danneggiate dal terremoto e per la realizzazione di quelle nuove sostitutive.

Al momento, l’Ufficio speciale ricostruzione Umbria ha individuato cinque operatori altamente qualificati da invitare alla procedura negoziata. La documentazione per l’affidamento dei servizi è stata già approvata dall’Autorità nazionale anticorruzione, in questi giorni i vigili del fuoco stanno ultimando la demolizione degli edifici inagibili. I lavori dovrebbero iniziare nella primavera del 2023.

Tags: Castelluccio di NorciaCDELOCALPolitecnico di TorinoRicostruzioneUmbria
Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli

Giornalista professionista e scrittore, amante della carta stampata come del mondo digitale. Ho lavorato per agenzie stampa e siti internet, imparando nel mio percorso professionale a essere tempestivo, preciso, ma anche ad approfondire con vere e proprie inchieste. Con i new media e i social, ho inserito nel mio curriculum anche concetti come SEO, keyword, motori di ricerca, posizionamento.

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