Veneto: pomodoro da industria in sofferenza per la siccità

campo di pomodori da industria

La siccità che sta attanagliando il Veneto sta colpendo anche il pomodoro da industria, che senza il giusto apporto idrico rischia gravi perdite di produzione. A soffrire sono, in particolar modo, le colture che dipendono per l’irrigazione dal fiume Po, che registra il livello più basso degli ultimi settant’anni e sta vivendo l’incubo del cuneo salino.

“Il pomodoro da industria ama il caldo, ma non la carenza d’acqua – spiega il veronese Camillo Brena, presidente della sezione di prodotto pomodoro da industria di Confagricoltura Veneto, titolare di un’azienda a Taglio di Po – In questo momento le piante sono ricche di bacche e sono nel momento di massimo fabbisogno idrico. Per almeno altri 20 giorni c’è bisogno di irrigazione, che nella zona del Polesine viene garantita dall’uso di manichette, con le quali il consumo d’acqua è minore. Tuttavia ci sono problemi perché l’acqua del mare è entrata nel delta del fiume e parte delle risorse idriche è già inutilizzabile. Tante colture si stanno seccando a causa della mancanza di acqua e anche per i pomodori si rischia in quantità e qualità. La pianta, se sta due giorni senza essere abbeverata, comincia a marcire e inoltre diventa più sensibile alle malattie funginee. Oltre alla quantità, anche il calibro ne risente, perché i pomodori non crescono e restano piccoli”.

Meglio va nel Veronese, perché le colture attingono acqua dall’Adige, che sta vivendo una situazione meno drammatica del grande fiume. Tuttavia la penuria d’acqua si fa sentire, con ordinanze dei Comuni che ne limitano l’utilizzo e consorzi di bonifica in difficoltà. “Stiamo sperando che piova, almeno sui monti – dice Brena -, in modo che i corsi dei fiumi tornino ad avere la portata necessaria a garantire acqua all’agricoltura. Sarebbe un peccato che la siccità rovinasse quella che sembrerebbe una buona annata, con piante piene di bacche e assenza di malattie particolari, perché ad oggi registriamo solo un po’ di ragnetto rosso e di alternaria. La prima raccolta è prevista per la fine di luglio, ma poi si andrà avanti con le successive fino al 20 settembre. Il 2021 è stato un anno interessante, nonostante qualche grandinata, con una qualità superiore e prezzi interessanti. Ci auguriamo di continuare con questo trend, perché la coltura si sta espandendo nel Veronese, nel Rodigino e sta prendendo bene anche nel Veneziano. Con il clima sempre più caldo la maturazione è ottimale e perciò c’è spazio per chi cerca una produzione alternativa che dia redditività”.

Nel 2021, secondo le stime di Veneto Agricoltura, la superficie coltivata a pomodoro da industria è leggermente aumentata, portandosi a circa 1.730 ettari (+1%). Verona conferma la propria leadership con circa 970 ettari, seguita da Rovigo (500 ettari, +2,6%).

Exit mobile version