L’eccellenza della Sardegna spinta da un “bonus export digitale” a fondo perduto. Soddisfazione da parte di Confartigianato.

Arriveranno sino a venticinquemila euro il super bonus destinate alle imprese che si impegneranno nella esportazione dei loro prodotti. Una misura che ha trovato il consenso della Confartigianato della Sardegna e per lei Maria Amelia Lai:”Importante sostegno per promuovere l’eccellenza sarda nel mondo”. Le richieste varranno sino alla metà del prossimo mese di luglio: lo ricorda Confartigianato Imprese Sardegna che sottolinea anche come il bando preveda la concessione di contributi in regime “de minimis” per sviluppare l’attività di export delle MPMI. L’incentivo è dedicato alle microimprese manifatturiere italiane per accompagnarle nei processo di adattamento al mercato globale attraverso soluzioni digitali. Il programma intende offrire un supporto digitale per facilitare l’accesso delle micro-imprese alla digitalizzazione dei
processi di internazionalizzazione e si integra con altri servizi ICE quali le piattaforme e-commerce o la tracciabilità su tecnologia blockchain.

Si tratta di un contributo a fondo perduto che arriva fino a 25.000 euro, frutto di un progetto del Ministero degli Esteri e dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE). Il bonus finanzia le spese per l’acquisto di soluzioni digitali per l’export (hardware, software, formazione e servizi) attraverso un voucher per le micro-imprese fino a 4.000 euro (a fronte di spese non inferiori a 5.000 euro, iva esclusa) e fino a 22.500 euro se costituite in forma di reti o consorzi (a fronte di spesa
ammissibili non inferiori a 25.500 euro, IVA esclusa).
“La nostra Associazione da tempo lavora per incentivare le esportazioni delle piccole e medie imprese creando occasioni di incontro per farle conoscere nelle missioni all’estero – commenta la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai – riteniamo, quindi, che anche questo bonus sia importante per far proseguire le aziende in un percorso virtuoso di esportazione che porti l’eccellenza sarda a essere conosciuta e venduta in tutto il
mondo”.

I dati sull’export della Sardegna, rielaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, contenuti nell’indagine del Centro studi Tagliacarne/Unioncamere, parlano di 633 le aziende sarde che, nel primo semestre del 2021, hanno piazzato i propri prodotti all’estero. Purtroppo appena lo 0,6% delle attività imprenditoriali isolane ha intrapreso rapporti commerciali con l’Europa e il resto del Mondo, vendendo beni per un controvalore di 2miliardi e 500milioni di euro, classificando la Sardegna al quart’ultimo posto in Italia tra le regioni esportatrici.

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