Superbonus: Geometri di Perugia lanciano l’allarme rosso, pronte mobilitazioni

Riunione Consiglio dei geometri di Perugia

“Anche in Umbria sono centinaia le aziende edili e gli studi tecnici che rischiano di fallire a causa del blocco della cessione dei crediti d’imposta da parte del sistema bancario. La situazione è allarmante e si rischia una nuova gravissima crisi nel settore dell’edilizia che, anche grazie all’introduzione del Superbonus 110, era riuscito a risollevarsi dopo anni di recessione. Il fallimento di tanti tecnici e aziende che hanno creduto e investito in questo strumento causerebbe effetti devastanti anche per i fornitori e per centinaia di loro dipendenti e rispettive famiglie. Senza contare i disagi e rischi che corrono i committenti”.

Non è la prima volta che il Collegio dei geometri di Perugia denuncia i problemi intorno all’applicazione del Superbonus 110 per cento e che hanno chiesto che le istituzioni intervenissero in modo risolutivo. Questa volta, però, c’è di più: è allarme rosso. I professionisti sono pronti ad azioni clamorose per spingere il Governo a trovare una soluzione: ““Sono di questi giorni – ricordano dal Collegio – i dati diffusi da Cna Umbria che parlano di 500 imprese di costruzioni a rischio fallimento nel territorio regionale, con la conseguente perdita di 2.500 posti di lavoro. Con esse, sono a rischio anche tanti nostri colleghi che hanno lavorato con il Superbonus, magari assumendo ad hoc nuovo personale che, invece, ora non sono più in grado di retribuire proprio perché i cantieri sono fermi. L’efficacia della normativa è, d’altronde, strettamente legata alla possibilità di cedere i crediti derivanti dagli interventi al sistema bancario”.

“Il 14 aprile – denuncia Enzo Tonzani, presidente del Collegio dei geometri di Perugia – il sistema creditizio, in assoluta autonomia, senza che nessun fatto particolare fosse occorso, ma soprattutto senza alcun preavviso per nessuno, ha interrotto l’acquisto dei crediti fiscali, facendo sì che imprese, professionisti e fornitori del settore dell’edilizia rimanessero privi di liquidità. Ciò sta gettando sull’orlo del fallimento le stesse aziende, mettendo i privati cittadini nella difficoltà di pagare conti per lavori di efficientamento energetico che senza bonus non avrebbero mai affrontato”.

“Ancora più paradossale – conclude Tonzani – è che le banche hanno concesso prestiti alle aziende operanti nel settore sulla base di quei crediti fiscali che loro stesse avrebbero acquistato con ricavi pari al 10 per cento, e ora si ritrovano a gestire sofferenze che loro stesse hanno generato”.

I geometri della provincia di Perugia sono pronti a mobilitazioni e a coinvolgere tutte le categorie interessate.

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