Autotrasporto Marche: il 4 giugno incontro su misure Governo

Riccardo Battisti, Cna Fita Marche

Gli autotrasportatori hanno pagato il conto più salato a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti. Poi è arrivata anche la guerra in Ucraina, le sanzioni alla Russia. Molti hanno dovuto spegnere i motori per sempre, anche perché la crisi mordeva già prima. Hanno ridotto i margini di guadagno, altri. A fine aprile le imprese marchigiane del trasporto erano 3.536, da fine dicembre sono state 73 quelle che hanno cessato l’attività. Negli ultimi cinque anni sono state 455, con la perdita di 1.500 posti di lavoro. Dal 2016, un autotrasportatore su dieci ha spento per sempre il motore del suo tir.

Sabato 4 giugno ci sarà un incontro per parlare di emergenza costi e valutare i provvedimenti del Protocollo siglato lo scorso 17 marzo con il Governo e il loro stato di attuazione. Si parlerà poi delle modifiche alle norme sui contratti di trasporto e delle regole nuove per accedere al mercato delle nuove imprese. L’assemblea è organizzata da Cna Fita, con inizio alle 9,30, nella sede della Cna Marche ad Ancona. Ci saranno il presidente nazionale di Cna Fita Patrizio Ricci e il segretario nazionale Mauro Concezzi.

“Un primo risultato – afferma Riccardo Battisti, responsabile Cna Fita Marche – è stato o raggiunto con la concessione del credito d’imposta del 28 per cento all’autotrasporto, che si aggiunge alla proroga fino all’8 luglio del taglio delle accise sul gasolio. Questi provvedimenti, tanto attesi dal settore, contribuiranno a ridurre il peso crescente del costo del gasolio, sempre meno sopportabile dalle imprese”.

I 500 milioni di euro per l’autotrasporto, previsti dal decreto Ucraina, saranno erogati con il credito d’imposta per compensare i maggiori costi del carburante. Ne beneficeranno i veicoli destinati al trasporto merci in conto terzi, classe ambientale 5 e 6 con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate. L’importo per ciascuna impresa sarà commisurato alla quantità di litri consumati nel 1° trimestre 2022. Il credito d’imposta, pari al 25 per cento circa dei costi sostenuti per l’acquisto del carburante, porterà un beneficio di circa 25-30 centesimi al litro. L’agevolazione non contribuirà alla formazione del reddito.

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