Assemblea Avis: si sta svolgendo a Perugia

Assemblea nazionale Avis a Perugia

“La solidarietà è un caposaldo del nostro ordinamento che prevede l’anonimato e la gratuità della donazione, condizioni queste che rendono ancora più ammirevole l’attività dei volontari, svolta in silenzio e senza alcuna pretesa di riconoscimento”. Questo è uno dei passaggi con cui Sergio Mattarella ha voluto inviare all’Avis nazionale i suoi saluti in occasione della 88esima Assemblea generale, iniziata ieri e che fino a domenica sarà ospitata a Perugia.

Il presidente della Repubblica ha voluto ringraziare per “l’attività svolta dai volontari la cui generosità ha permesso di confermare il sistema italiano come un modello virtuoso nel consolidamento e nell’ampliamento delle motivazioni verso il dono”. Mattarella ha poi voluto ricordare l’impegno dell’Associazione, “in prima linea per aiutare la popolazione ucraina, finanziando acquisti di medicinali, dispositivi sanitari e attivando corridoi umanitari”.

La lettera del capo dello Stato è stata letta all’inizio dei lavori dal presidente nazionale di Avis, Gianpietro Briola. Dopo i saluti delle Autorità, in primis il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, che ha voluto ringraziare l’associazione “per essere qui e garantire da sempre un presidio di umanità. La vicinanza alla nostra città per noi rappresenta un orgoglio e un privilegio. Auguro a tutti voi buon lavoro sottolineando l’impegno dei giovani, che rappresentano la certezza per Avis e la società del futuro”. Sono arrivati poi i saluti del presidente dell’Avis Umbria, Enrico Marconi: “Il nostro obiettivo, per cui ringrazio il presidente Gianpietro Briola per il suo impegno, è quello di accrescere la disponibilità di emocomponenti a tutela dei tanti pazienti. Soprattutto preservando il valore della gratuità e della condivisione della sofferenza dell’altro: sentimenti che hanno trovato in Assisi (dove Avis nazionale è stata ricevuta nel pomeriggio di giovedì 19 maggio, dr) e nell’opera di San Francesco il palcoscenico ideale per celebrare questo evento così sentito. L’associazione è storicamente sinonimo di solidarietà, quella che è stata dimostrata alle comunità di Cascia e Norcia: un motivo in più per sentirci orgogliosi e responsabilizzati del nostro essere parte di tutto questo”.

Salvaguardare la gratuità del dono è stato uno dei passaggi della relazione di Briola: “Essere parte attiva del sistema significa sorvegliare e intervenire laddove i principi del nostro operato vengano messi in discussione. Significa condurre un’incessante opera di interlocuzione con tutti i principali attori affinché la solidarietà e l’altruismo espressi attraverso la donazione di sangue ed emoderivati vengano protetti senza giungere a compromessi. Tutelare il dono significa vietarne non solo la retribuzione, ma anche il rimborso tramite forme promozionali che puntano a mercificare un gesto nobile dal profondo valore etico, umano e sociale. Se ciò accadesse sarebbe leso l’impianto del sistema italiano, basato sulla gratuità della donazione e sulla natura esclusivamente pubblica o associata della raccolta. Il ruolo di Avis come garante del dono volontario, anonimo, periodico, responsabile, associato e soprattutto gratuito è più che mai imprescindibile”.

Briola ha quindi delineato le strategie future: “Riorganizzazione della rete nazionale e regionale, ridisegnare la rete ospedaliera e, per la prima volta con la revisione del DM 70, la rete trasfusionale, incrementare il personale sanitario nelle unità di raccolta, sono solo alcune delle sfide che ci attendono. Il sistema informatico nazionale deve consentire un allineamento tra il Sistra (il Sistema Informativo nazionale per i Servizi Trasfusionali, ndr) e i sistemi regionali delle singole strutture di raccolta. Inoltre, è necessaria una revisione delle tariffe di rimborso delle attività svolte dalle associazioni e federazioni di donatori di sangue a supporto del Sistema sanitario nazionale, garantendo a queste organizzazioni non profit la possibilità di aumentare il personale, sostenere le spese per il potenziamento degli strumenti tecnologici e dei centri di raccolta e incentivare le prenotazioni delle donazioni. Infine, vogliamo programmare campagne di comunicazione e sensibilizzazione condivise tra i diversi attori del sistema (istituzioni, associazioni dei pazienti, società scientifica) che pongano l’accento sul costante bisogno di sangue e plasma e non solo circoscritto a situazioni di emergenza”.

Sul palco è salito anche il sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa: “Al di là del mio impegno come donatore, è bello ritrovarci in presenza perché le sfide si vincono se tutti possiamo dare il nostro contributo. Donatori e cittadini hanno risposto presente durante la pandemia, partecipando alla campagna vaccinale e consentendo il graduale ritorno alla normalità. La stima e la considerazione con il presidente Briola ci ha portato a iniziare un percorso insieme – ha detto Costa – che, come primo risultato, ha portato l’approvazione dell’impiego degli specializzandi nei centri di raccolta. Ma tanti sono ancora gli obiettivi da raggiungere insieme. La politica deve dare risposte e suggerimenti a chi, quotidianamente, affronta le problematiche: quello che fanno i donatori. I numeri registrati da anni da Avis danno la dimensione di quanto sia straordinario il supporto fornito alla nostra collettività. Il ministero si è attivato per aprire un dialogo con le Regioni per la realizzazione dei centri di raccolta all’interno delle Case di Comunità, mentre tiene alta l’attenzione sul Disegno di legge concorrenza, dove si impegna a tutelare la gratuità del dono e della raccolta di sangue e plasma. Su questi temi, Avis ha la mia totale solidarietà e sostegno. Grazie a voi per tutto quello che fate e, sono certo, continuerete a fare”.

In collegamento, ha voluto lasciare i suoi saluti pure Vincenzo De Angelis, direttore del Centro nazionale sangue: “Il raggiungimento dell’autosufficienza è il nostro obiettivo primario – ha detto – ma questa deriva dalle autosufficienze delle singole regioni. Nel nostro Paese la situazione non è omogenea e il monitoraggio della raccolta di globuli rossi e plasma in questo primo trimestre ci desta preoccupazione. Allo stesso tempo, però, ci chiama anche a un’implementazione del sistema di gestione e organizzazione delle donazioni: dalla prenotazione all’ampliamento delle fasce orarie, per finire con la telemedicina. Una serie di provvedimenti che dovrebbero trovare spazio in una nuova legislazione”. Un passaggio, poi, anche sul Ddl Concorrenza: “La legge 219 non ammette alcuna sorta di deroga, perché ribadisce il valore gratuito della donazione. Un principio che nessuno può mettere in discussione. Stiamo lavorando perché, attraverso la valorizzazione del personale infermieristico e l’impiego degli specializzandi, il nostro sistema trasfusionale riesca a rispondere sempre più alle esigenze di pazienti e donatori stessi. Buon lavoro a tutti voi e grazie per l’impegno e lo spirito di cittadinanza attiva che caratterizzano Avis fin dalla sua nascita”.

Prima di proseguire con i lavori assembleari, il Segretario Generale di AVIS Nazionale, Rocco Monetta, ha letto la lettera di saluti del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando: “Nel corso di questi mesi è stato possibile conseguire, anche con il vostro contributo, significativi progressi nel processo di attuazione della riforma del Terzo Settore – ha scritto il ministro – Voi operate in un ambito delicato e assolutamente strategico per la salute del nostro Paese ed è qualcosa di molto importante perché parte da quel principio di volontarietà che è un atto di generosità difficilmente descrivibile a parole. Per questo costituite un patrimonio straordinario che il pubblico deve preservare”.

L’Assemblea è poi proseguita con la tavola rotonda intitolata “Oltre la pandemia”, in cui sono intervenuti il David Lazzari, presidente Consiglio nazionale ordine degli psicologi, e Maria Giuseppina Pacilli, docente di Psicologia sociale all’Università degli studi di Perugia.

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