Castagne: proposta di legge in Senato

Castagne

Dopo l’approvazione in Commissione Agricoltura della Camera, ora è in Senato la proposta di legge per tutelare la castanicoltura. Secondo il progetto di legge, si vogliono favorire interventi di recupero delle attività di coltivazione, di prevenzione dell’abbandono culturale, manutenzione e salvaguardia dei castagneti e per il sostegno e la promozione del settore nazionale e della filiera produttiva.

La proposta è composta da 17 articoli, dove vengono definiti anche i castanicoltori, i castagneti da frutto e da legno. È prevista, con decreto del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, la creazione di un Tavolo di filiera per la frutta in guscio. I componenti del Tavolo restano in carica tre anni, a titolo gratuito. Nel Tavolo, ci deve essere una sezione specifica sulla castanicoltura e viene costituito l’Osservatorio statistico, economico e di mercato permanente.

L’articolo 5 prevede che le regioni possano istituire marchi per certificare il rispetto di standard di qualità nella filiera dei prodotti castanicoli, in accordo con il ministero e rispettando la normativa dell’Ue. Il dicastero delle Politiche agricole alimentari e forestali può proporre un marchio unico di qualità che le regioni possono poi adottare e favorisce la stipula di protocolli e la redazione di disciplinari di coltivazione biologica o integrata sostenibile. Le regioni, inoltre, sono chiamate a sviluppare almeno altri due centri che prevedano la conservazione per la premoltiplicazione (Ccp) e la premoltiplicazione (Cp) per il castagno Castanea sativa Mill.

Viene autorizzata la spesa di un milioni di euro a decorrere dal 2021 per progetti di ricerca e sviluppo nel settore castanicolo. Il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea) riceve un compenso di 1.500.000 euro annui a decorrere dal 2021 per il finanziamento di progetti di ricerca multidisciplinari sulle emergenze fitosanitarie nel settore castanicolo.

Un altro aspetto prevede interventi di sostegno e valorizzazione della filiera castanicola e criteri di premialità nell’ambito del Piano di sviluppo rurale (PSR) e del Piano Strategico, in via prioritaria in favore delle associazioni, organizzazioni dei produttori castanicoli o Consorzi riconosciuti in base alla normativa nazionale e dell’Unione europea.

L’articolo 10 prevede modalità per l’individuazione di percorsi formativi, anche universitari in materie legate al mondo della castanicoltura. La proposta di legge vuole riconoscere anche la presenza storica del castagno sul territorio e valorizzare i prodotti locali per stimolare il turismo enogastronomico legato alle filiere dei prodotti non legnosi della castanicoltura.

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