Camera di Commercio di Pistoia-Prato: 57.159 imprese attive

Dalila Mazzi, Camera di Commercio di Prato-Pistoia

A fine 2021, nelle province di Pistoia-Prato, secondo le elaborazione della locale Camera di Commercio. C’erano 57.159 imprese attive, con un aumento dello 0,7 per cento rispetto all’anno precedente, dato migliore della media regionale (-0,1 per cento) e di quella nazionale (+0,3 per cento).

“L’analisi della dinamica del tessuto imprenditoriale delle due province di Pistoia e Prato dimostra che le ricadute sulle attività imprenditoriali, dovute alla pandemia e agli effetti dagli interventi governativi, condizionano in modo diverso i due territori e l’andamento tra i diversi comparti. – commenta Dalila Mazzi, presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato – Se dall’analisi dei dati dell’anno 2021 si riscontrano segnali di ripresa nell’economia dei due territori, purtroppo il nuovo pesante contesto che si sta andando a creare, dovuto in primis alla situazione Ucraina/Russia e all’impennata dei costi energetici, porta a mantenere un atteggiamento estremamente prudente riguardo l’evoluzione del tessuto imprenditoriale nel medio periodo”.

Prosegue la crescita delle imprese del settore dei servizi, tranne che per quelli di trasporto, logistica e magazzinaggio che segnalano un lieve calo. Crescono i servizi turistici, di alloggio e ristorazione, del commercio e dell’agricoltura. Nel manifatturiero, riscontriamo stabilità, anche se calano le industrie tessili, alimentari e delle bevande. Negativo il bilancio delle imprese edili rispetto al 2020.

In tutte e due le province i segnali positivi arrivano dalle società di capitali, diversamente da quelle di persone e dalle altre forme che continuano a decrescere.

Oltre alle 57.159 imprese attive risultano iscritte al Registro della Camera di commercio di Pistoia-Prato altre 9.101 aziende tra inattive, in fase di scioglimento e/o liquidazione o soggette a procedura concorsuale; di queste 4.626 hanno sede in provincia di Pistoia e 4.475 in provincia di Prato.

Analizziamo ora le singole province. In quella di Prato, a fine 2021, registriamo 33.354 imprese, di cui 28.879 attive. Per il terzo anno consecutivo, lo sviluppo del tessuto imprenditoriale è sostanzialmente nullo. Rallenta ulteriormente il manifatturiero(8.357 imprese attive a fine 2021; -0,1%) che non riesce a recuperare la flessione negativa del 2020. Nel dettaglio, rispetto al 2020, il saldo è ancora una volta negativo nel tessile (-2,5%), nella meccanica (-3,0%), nell’industria del legno e del mobile (-4,4%) e nella trasformazione alimentare (-2,5%). Recupera invece un po’ di slancio la crescita nelle confezioni (+1,5%) così come crescono in modo significativo le imprese attive nella fabbricazione di articoli in pelle e simili (+11,6%). Per quanto riguarda gli altri settori, si riduce sensibilmente il numero delle imprese attive nelle costruzioni (-3,4%) che, dopo il modesto recupero del 2020, sembra quindi aver imboccato nuovamente il sentiero decrescente che ha afflitto il settore negli ultimi anni. Piuttosto fiacco anche l’andamento nel commercio (-0,2%) soprattutto con riferimento agli esercizi al dettaglio che diminuiscono del -1,5%. Notizie più confortanti provengono invece dal settore del turismo, alloggio e ristorazione (+1,9%) e da quello dei servizi (+1,7%) per il quale si registra un andamento diffusamente positivo in tutti i principali comparti di attività.

A Prato il saldo tra imprese iscritte e cessate aì fine 2021 è negativo (-109) e replica il dato riscontrato nel 2020. Tuttavia si riscontra un incremento abbastanza significativo tanto dei flussi di cessazione (2.695 le chiusure registrate durante l’anno) quanto dei flussi di iscrizione (2.586 le aperture di nuove imprese). Nel corso del 2021 il tasso di cessazione rilevato in provincia di Prato è infatti cresciuto all’8,1%, con punte pari al 10,5% nelle costruzioni e al 9,6% nel manifatturiero; in aumento anche il tasso di iscrizione che passa a 7,7%. Le iscrizioni si sono concentrate prevalentemente nel comparto industriale (688 iscrizioni, 38,6% del totale), del commercio (408 iscrizioni, 22,9%) e dei servizi alle imprese (301 iscrizioni, 16,9% del totale). Il tasso di turnover raggiunge il 15,8 per cento, su valori antecedenti alla pandemia.

Alla fine dell’anno 2021 nella provincia di Pistoia si contano 32.906 imprese registrate, di cui 28.280 attive.

I dati evidenziano, rispetto all’anno 2020, la tenuta del comparto agricolo (3.199 le imprese attive; +0,4%) e del settore del turismo, alloggio e ristorazione (+0,0%). Si rafforza rispetto al 2020 la crescita nelle costruzioni (4.940 imprese attive; +2,4%) e, dopo la flessione 2020, recupera terreno il comparto del commercio (6.895 esercizi attivi; +2,1%), soprattutto nella componente all’ingrosso (+3,3%) che però aveva subito una pesante battuta d’arresto nel 2020. In complesso stabile il comparto manifatturiero pistoiese (3.921 imprese attive; +0,4%), ma con differenze molto pronunciate tra i diversi settori al suo interno: alla variazione positiva nella meccanica ed elettronica (+2,5%) e nell’industria del legno e del mobile (+3,2%) si contrappongono infatti le flessioni nell’alimentare (-1,4%), in tutto il comparto moda (-2,1%), nell’industria della carta (-1,4%) e nel settore della chimica, farmaceutica, plastica e gomma (-3,2%). Crescono infine i servizi (7.309 imprese attive; +1,9% su dicembre 2020) settore all’interno del quale si registra uno sviluppo importante in quasi tutte le componenti avanzate e operative di supporto alle imprese (5.683 imprese attive in totale; +2,3%) e una crescita più contenuta dei servizi alla persona (1.626 le imprese attive; +0,8%).

In provincia di Pistoia il saldo fra imprese iscritte e cessate è positivo e pari a +379 unità. Le cessazioni sono state in totale 1.475. Il tasso medio di cessazione è sceso a 4,5% nel 2021. A livello settoriale i tassi di cessazione più elevati sono stati riscontrati nel commercio (5,2%), nell’industria (4,7%) e nelle costruzioni (4,7%). Di contro le nuove iscritte (1.854) hanno portato a un tasso di iscrizione pari al 5,7%, circa un punto al di sopra del valore riscontrato nel 2020. A Pistoia il tasso di rotazione è aumentato in misura tutto sommato modesta raggiungendo il 10,2% nel 2021.

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