Cibus: 21esima edizione in programma dal 3 al 6 maggio

Alla 21esima edizione di Cibus torneranno i compratori stranieri. Organizzato da Fiere Parma e Federalimentare, la kermesse avrà luogo dal 3 al 6 maggio 2022 e sono attesi 60 mila visitatori professionali e 3 mila aziende espositrici.

Tra i temi di maggior interesse, ci sarà sicuramente la guerra in Ucraina e come cambia la situazione geopolitica internazionale, con gli aumenti del gas e del prezzo delle materie prime, con i problemi logistici che stanno già mettendo a dura prova il settore agroalimentare nostrano. Il cibo sarà al centro del dibattito, così come l’attenzione alla sostenibilità. Protagonisti i prodotti IG italiani e internazionali per la promozione dei territori d’origine, il set informativo necessario a creare valore sugli scaffali, la valorizzazione delle buone pratiche dell’industria agroalimentare. Ci sarà anche un’area start up con realtà italiane ed estere.

Nella conferenza stampa di presentazione, è stato letto un messaggio di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri: “Siamo pienamente consapevoli che le prossime saranno settimane complesse da gestire. Voglio rassicurarvi in merito al fatto che la Farnesina continuerà a lavorare con la medesima, accresciuta intensità che ci ha consentito, nell’ultimo biennio, di sostenere e promuovere il Made in Italy”. Ha parlato Manlio Di Stefano, sottosegretario al ministero degli Esteri: “L’Italia vanta un primato mondiale sulle produzioni biologiche, il record per le produzioni agroalimentari a denominazione d’origine, e una varietà produttiva unica. Per quanto riguarda la crisi russo/ucraina stiamo attivando dei giri di tavolo per sostenere le imprese esportatrici, per eventualmente riprogrammare su altri mercati le perdite sui mercati russo/ucraini, per esplorare risposte compensative”.

Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, ha affrontato propri il tema delle tensioni internazionali sul settore dell’agroalimentare: “La guerra in Ucraina sta provocando un aumento di prezzi smisurato di gas e di materie prime fondamentali, e la situazione logistica non migliora la situazione. L’appuntamento di Cibus serve a ribadire la centralità delle nostre imprese alimentari che, pur in condizioni sfavorevoli, continuano a produrre, a cercare nuove soluzioni, consapevoli del fatto che fermarsi non è possibile. Cibus ci ricorda così il valore dell’agroalimentare in condizioni ordinarie e, ancor di più, in condizioni extra-ordinarie”.

Un sostegno è assicurato da Ice – Agenzia, come ha detto il presidente Carlo Ferro: “L’export del nostro Paese è ripartito nel 2021 e così l’agroalimentare italiano che ha registrato una crescita del +14.7% rispetto al 2019. Alle nuove sfide dei mercati internazionali post-Covid, si aggiunge, tuttavia, uno scenario internazionale dominato da inattese e drammatiche complessità geopolitiche. In questo quadro fare sistema è ancor più importante. Per questa edizione i nostri uffici prevedono di portare a Parma 380 buyer specializzati e 10 giornalisti da 42 Paesi e faciliteranno la diffusione della piattaforma My Business Cibus. Con l’auspicio, di cuore, che ben prima della data di apertura della fiera, il mondo abbia ritrovato la pace”.

Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma ha aggiunto: “Dobbiamo ricordare che il cibo è un bene primario e personalmente auspico che il dibattito della community di fronte alla tragedia umanitaria in Ucraina viri rapidamente dagli aspetti economici a quelli sociali. Su questo, infatti, apriamo Cibus 2022: come l’Agroalimentare può e potrà contribuire alla stabilità dei territori e all’inclusione delle persone”. Ha chiuso Gino Gandolfi, presidente di Fiere di Parma: “Radicata sul territorio e in stretta collaborazione con le Istituzioni, Cibus costituisce l’ingresso ideale per i buyer che provengono da tutto il mondo per scoprire la Food Valley e i suoi prodotti. Possiamo presentare una manifestazione in grado di creare valore e di generare anche un rilevante impatto economico e sociale per la Comunità locale e per l’intero territorio nazionale”.

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