Copagri, il presidente Verrascina al Summit PAC

Il Summit internazionale “Sessant’anni di Politica Agricola Comune: quali sfide per la PAC? La vision al 2050” si è tenuto al Palazzo della Gran Guardia alla vigilia della 115ª edizione di Fieragricola. Vi è intervenuto anche il presidente della Copagri Franco Verrascina che ha parlato di aumenti insostenibili dei costi di produzione e delle tariffe energetiche, che rischiano concretamente di mettere in ginocchio interi settori dell’economia. La situazione geopolitica ormai fuori controllo non consente di fare previsioni ma senza dubbio rincari di questo tipo vanno combattuti con aiuti, “per questo riteniamo fondamentale da parte dell’Esecutivo comunitario un intervento che miri a limitare l’impatto sul primario della fiammata senza precedenti dei costi produttivi ed energetici”, ha detto Verrascina.

Il presidente ha poi parlato della PAC, la Politica Agricola Comune: a suo dire dovrebbero essere messi a disposizione i fondi dello sviluppo rurale “per coprire, anche solo parzialmente, i gravosi aumenti poc’anzi richiamati”. L’obiettivo principale della PAC deve continuare a essere quello di incrementare la produttività dell’agricoltura, assicurando un tenore di vita equo ai produttori agricoli e garantendo al contempo prezzi ragionevoli ai consumatori.

La riforma che entrerà in vigore nel gennaio 2023 introdurrà nuove ambizioni in materia di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Una delle sfide sarà quella del PSN – Piano Strategico Nazionale che assicurerà il raggiungimento di risultati più ambiziosi con risorse inferiori, con un taglio ai danni del primario di quasi 39 miliardi di Euro rispetto a oggi.

Il presidente ha parlato della necessità di affrontare le sfide future della sicurezza alimentare, per soddisfare le esigenze di una popolazione mondiale che nel 2050 dovrebbe raggiungere i 9,7 miliardi. C’è poi la problematica ambientale con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica nel 2050, e ci sono le incertezze geopolitiche che potrebbero ripercuotersi sull’agroalimentare. La Commissione Europea è pronta a lavorare per un’Europa più verde, sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

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