Cna Fita Marche: mobilitazione autotrasporto a causa dell’aumento dei prezzi

Mobilitazione nell’autotrasporto, anche nelle Marche. Verranno organizzate manifestazioni in diverse zone d’Italia, compresa questa regione. Non ci sono infatti, al momento, risposte e impegni precisi sul caro energia, potrebbe esserci all’orizzonte un fermo dei servizi. Cna Fita, insieme alle altre organizzazioni di categoria, ha sottoscritto un documento, inviato al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro delle Infrastrutture Giovannini e alla vice ministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova.

Si evidenzia, nel documento, la condizione drammatica che vivono migliaia di operatori a causa del rincaro del carburante. Gli aumenti delle materie prime, di luce e gas, riguardano anche il gasolio per l’autotrazione, tuttora il carburante più diffuso, così come l’additivo AdBlue per i veicoli più recenti e il Gnl (gas naturale liquefatto). In un anno si registrano aumenti di oltre il 25 per cento, che equivalgono a maggiori costi per più di 535 milioni di euro a danno delle pmi.

Sono extra-costi non più sostenibili, che si sommano alle difficoltà perduranti del comparto, per cui Cna Fita chiede da tempo risposte urgenti al Governo. “Si è abbattuto sull’autotrasporto un ciclone spaventoso per cui servono provvedimenti immediati per controbilanciare gli effetti degli aumenti e dare ossigeno agli autotrasportatori”.

“Non possiamo sottacere – afferma il presidente Cna Fita Marche Maurizio Grazioli – che ormai il malcontento è diffuso nei territori tra le imprese e sta generando fenomeni di rabbia”. E aggiunge “Oggi, visto il disinteresse del Governo verso la categoria ed ascoltando il grido di allarme dei nostri iscritti, lanciamo l’appello al Governo per un intervento urgente che stemperi la tensione favorendo le condizioni per poter attenuare i problemi dei nostri associati”.

Le richieste del settore riguardano
• i provvedimenti economici di sostegno alla categoria, quali crediti di imposta per i maggiori costi sostenuti per i carburanti, attingendo dal “tesoretto” che ha incassato il Fisco sull’Iva pagata per le accise;
• la previsione di un meccanismo di adeguamento automatico per l’aumento del gasolio;
• la ripubblicazione aggiornata da parte del MIMS dei costi di esercizio che gravano sugli autotrasportatori;
• l’apertura del tavolo di lavoro permanente sulle regole di settore, per un’analisi approfondita che affronti in particolare l’impatto delle nuove norme comunitarie in tema di accesso al mercato, le semplificazioni burocratiche e la revisione degli onerosi obblighi formativi per contrastare la carenza di conducenti;

“E’ fondamentale – conclude Grazioli – intervenire tempestivamente per affrontare la situazione che potrebbe far diventare conveniente all’autotrasporto spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita, con gravi conseguenze sulle prospettive di ripresa economica”.

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