Sono arrivate le bollette dell’ultimo bimestre (o mese) 2021 e per le attività commerciali è davvero un terremoto: aumenti medi del 60 per cento per l’energia elettrica e del 65 per cento del gas rispetto al 2019. I dati sono di Confesercenti.
“Sono – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino – cifre drammatiche, in grado di mettere in ginocchio moltissime delle nostre attività, e temiamo le prossime bollette. Finora l’attenzione si è concentrata più sulle grandi aziende e sui settori cosiddetti ‘energivori’, ma il problema riguarda anche le piccole realtà. Anzi, queste ultime sono doppiamente colpite: dagli aumenti diretti dei costi energetici e da quelli delle materie prime e delle merci acquistate. Incrementi così significativi possono essere traslati sui consumatori solo in piccola parte e dunque i margini delle aziende si assottigliano“.
“Vorremmo sapere – continua Banchieri – che fine hanno fatto i miliardi stanziati per venire incontro alle aziende. Per ora non si è visto un euro e, in ogni caso, non si è mai capito bene quali siano i destinatari: solo le grandi aziende o anche i nostri settori che, secondo un recente studio, stanno sopportando aumenti addirittura maggiori? Il governo deve immediatamente intervenire: non si tratta di mesi e neppure di settimane ma di giorni, o molte imprese non reggeranno, anche perché i consumi – dopo una positiva seconda meta del 2021 – sono di nuovo in picchiata”.
Secondo l’ufficio studi di Confesercenti, il ritorno della pandemia e gli aumenti di merci e servizi si stanno abbattendo sulle famiglie, mettendo a rischio oltre mezzo miliardo di consumi in Piemonte nel primo trimestre del 2022. Un’indagine Ipsos per Confesercenti fa sapere che il 51 per cento dei consumatori dichiara di evitare di sedersi in bar o ristoranti; il 32 per cento ha evitato o ridotto gli acquisti nei negozi per paura degli assembramenti: 80 mila piemontesi hanno detto di no ai saldi, che sono deludenti (-15 per cento rispetto al 2020); l’occupazione media delle camere negli hotel della regione non va oltre il 25 per cento.
Siamo di fronte a una vera e propria stangata che fa tornare i consumi ai livelli del secondo trimestre dello scorso anno, cancellando la ripresa maturata nella seconda parte del 2021 e spostando da fine 2023 a inizio 2023 il recupero a livello pre pandemia.
“In attesa di un intervento che dovrà essere veloce e sostanzioso – conclude Banchieri – rimane nell’immediato il problema delle bollette da pagare fra qualche giorno. Su questo facciamo un appello a Iren e a tutti gli altri gestori: consentano una rateizzazione senza interessi distribuita su tutto il 2022. Credo che gli extraprofitti che stanno realizzando in questi mesi consentano loro una misura di questo genere: d’altra parte, l’alternativa è un aumento esponenziale dei ritardati o mancati pagamenti, quando non la perdita di clienti costretti alla chiusura. Lo strumento tecnico esiste: si applichino gli stessi meccanismi che già ora vengono utilizzati per cosiddetti ‘conguaglioni’, cioè quelle bollette particolarmente pesanti perché derivanti da parecchi mesi di consumi non contabilizzati”.