Coldiretti Bergamo: con covid, ognuno si prenda le sue responsabilità

Mettere in sicurezza le scorte alimentari italiane con i contagi in aumento. Forniture che sono garantite da 4 milioni di persone considerando tutta la filiera, dai campi alle stalle, dalle industrie alle botteghe e alle catene di distribuzione.

“Tutti, a vario titolo, dobbiamo essere impegnati nella lotta al Covid, ma è importante anche tutelare l’economia del Paese – sottolinea il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio – La nuove modalità di quarantena riducono il rischio di un blocco delle filiere strategiche del Paese come quella alimentare. Una necessità sia per i cittadini sia per gli imprenditori visto che nel 2021 il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 575 miliardi di euro con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla pandemia”.

Gli agricoltori, fin dall’inizio della pandemia, non si sono mai fermati: “È una rete di tante aziende, quasi sempre a carattere familiare, che ogni giorno lavorano per dare la possibilità ai cittadini di portare il cibo in tavola – sottolinea il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio – La nostra attività è strettamente legata ai ritmi stagionali e non può mai chiudere: i campi per essere produttivi devono essere coltivati quando e come lo richiedono le colture e i raccolti non possono aspettare “aperture“ altrimenti vanno persi. A maggior ragione lo stesso vale per chi gestisce gli allevamenti: gli animali devono essere accuditi ogni giorno e non possono essere mandati in pausa”.

Nella Bergamasca, sono 5 mila le aziende agricole che producono latte, frutta, formaggi, carni, verdure, salumi, miele, vino, farine e uova. In una fase delicata come questa, secondo il numero uno della Coldiretti Bergamo, ognuno si deve fare carico di responsabilità straordinarie. Dalle campagne arriva sempre il segnale giusto, gli agricoltori stanno infatti continuando a fornire cibo.

“La crisi globale provocata dal Covid – conclude Brivio – ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza nelle forniture alimentari. Nonostante il prolungarsi e l’aggravarsi della pandemia, la nostra agricoltura, anche se sofferente su tanti fronti, continua ad essere impegnata a dare il proprio contributo all’economia del nostro territorio e al benessere dei cittadini”.

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