A fine dicembre eravamo a circa 2.500 interventi autorizzati per 555 milioni di euro ammessi a detrazione. Questo l’andamento in Abruzzo a proposito del Superbonus, come riportato dal rapporto periodico dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico sostenibile che ha il ruolo di verifica e controllo sui lavori effettuati.
A dicembre la fetta di interventi riguarda solo il capitolo Ecobonus, manca dunque il Sismabonus: hanno riguardato 580 condomini, 1.126 edifici unifamiliari, 793 unità immobiliari ‘funzionalmente indipendenti’, per un totale di 2.499 interventi. Alti anche i numeri del totale degli investimenti ammessi a detrazione (554.929.494 milioni di euro), delle detrazioni maturate per lavori conclusi (381.038.383) e per investimenti medi (609 per i condomini, 111 per gli edifici unifamiliari, 95 per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti). Quanto a numero di asseverazioni, ossia di autorizzazioni depositate, l’Abruzzo si piazza prima di territori maggiormente dimensionati e con più abitanti, come la Liguria (1.129) e le Marche (2.291).
Secondo il coordinatore di Cna Costruzioni Abruzzo, Silvio Calice, “si è dunque rivelata positiva la pressione esercitata sul Parlamento da parte della Cna e altre associazioni d’impresa, per chiedere il prolungamento della misura, ma anche la semplificazione e il chiarimento su alcune delle procedure che limitavano fortemente la possibilità di applicazione: la legge di bilancio 2022 ha fissato nuove scadenze che incentivano i cittadini a guardare con fiducia alla diverse misure”. L’impatto positivo incide anche sull’andamento delle imprese: “Dall’analisi trimestrale Movimprese, risulta che il terzo trimestre dell’anno si è chiuso con un segno positivo per il settore costruzioni: in Abruzzo dove su 149.666 imprese registrate, 29.562 sono dell’edilizia, tre province su quattro vantano segni positivi, con la provincia di Chieti al “+1,59%” seguita da Teramo (+1,31%) e L’Aquila (+0,1%), con la sola Pescara a “-0,82%””. Ultimo aspetto, ma tutt’altro che marginale, il rapporto con gli eventi sismici: “Non è di poco conto la dinamica sull’area del Cratere, dove sono stati stanziati 1.700 milioni di euro sul Fondo Complementare del PNRR, sei per la ricostruzione privata (che si aggiungono ai 4 del 2017 in gran parte spesi) e altri per la ricostruzione pubblica: ora, la proroga del Superbonus 110% fino al 2025 è un tassello importante che va ad aggiungersi”. Restano da risolvere tuttavia alcune criticità: “Reclutamento della manodopera, formazione professionale, sicurezza, aumento del costo delle materie prime, cordate che penalizzano le piccole imprese, a cui si aggiungono problemi di dumping contrattuale” conclude Calice.