Violenza sulle donne: la campagna di Cna Impresa Donna Marche

#Noallaviolenzasulledonne #Cnaperilrispetto. Per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, oggi 25 novembre, Cna Impresa Donna Marche ha lanciato gli hashtag e una campagna sui siti e sui social dell’associazione, promuovendo il rispetto verso le donne. Dirigenti e dipendenti si faranno immortalare con un cartello che evidenzia il numero anti violenza, il 1522.

“Violenza fisica, maltrattamenti, molestie sessuali, stupro o tentato stupro, stalking. Nelle Marche una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, almeno una volta nella vita – afferma la presidente Cna Impresa Donna Marche Patrizia Tiranti – ha subito una qualche forma di violenza, fisica o psicologica. Oltre il 10 per cento ha subito violenza negli ultimi cinque anni. In due casi su tre i protagonisti di violenza e stalking sono uomini con i quali le donne hanno o hanno avuto una relazione affettiva. L’impegno di Cna Impresa donna, come forza sociale, è quello di contribuire a costruire una società dove la violenza sulle donne non abbia mai giustificazioni e rappresenti uno stigma vergognoso per chi non le rispetta. Vogliamo che la violenza di genere sia bandita dalla società. Oggi abbiamo deciso di dare la massima visibilità al numero anti violenza 1522. Telefonando, ogni donna vittima di violenza può trovare sostegno e aiuto”.

Secondo un rapporto di Astraricerche, diffuso ieri, per il 40 per cento degli uomini e per il 20 per cento delle donne non è violenza dare uno schiaffo al partner se ha filtrato con un altro. Per il 40 per cento degli uomini e per il 30 per cento delle donne non è violenza forzare la partner ad avere un rapporto sessuale non consenziente.

L’anno scorso, 483 donne si sono rivolte ai Centri anti violenza delle Marche, 12 in più rispetto al 2019. Violenze a cui spesso assistono anche i figli minori: 376 bambini l’anno scorso nella regione.

“Giustificare botte e abusi sessuali alla partner – sostiene Sara Catalini, responsabile Cna Impresa Donna Marche – fa parte di una mentalità ancora diffusa in quattro uomini su dieci. Per sradicare questi pregiudizi servono impegni forti delle istituzioni e della scuola tutti i giorni, non solo il 25 novembre, investendo nella prevenzione e in percorsi educativi per le nuove generazioni. Fondamentale è anche operare per garantire alle donne, oltre a un contesto sociale e culturale capace di isolare e punire i violenti, anche l’autonomia economica. Inoltre azioni di welfare sociale e sanitario, calibrate sulle esigenze di una donna che deve far coincidere tempi di vita e lavoro, possono prevenire situazioni di disagio e lo scatenarsi delle violenze e dei soprusi”.

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