Perugia: prima tappa Uil Tour 2021

Quattro gli argomenti affrontati dalla Uil, a Perugia, per l’iniziativa itinerante Uil Tour 2021, organizzata da Uil nazionale e Uil Umbria lo scorso martedì. Zero morti sul lavoro, la società che vogliamo, agricoltura e territorio, Pnrr per l’Umbria. Quella perugina è la prima di 27 tappe che il sindacato farà in altrettante città italiane.

All’appuntamento erano presenti la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, l’assessore ad Ambiente e Agricoltura Roberto Morroni, gli assessori comunali, al Personale Luca Merli e alle Politiche sociali e pari opportunità Edi Cicchi, il segretario regionale della Uil Claudio Bendini e quelli nazionali Emanuele Ronzoni e Ivana Veronese, dirigenti della Regione Umbria, esponenti delle associazioni imprenditoriali e delle forze sociali, tra cui quelle dei consumatori.

Bendini ha spiegato: “Con questa iniziativa vogliamo comunicare pubblicamente ai cittadini le nostre posizioni su temi particolarmente centrali e attuali quali la sicurezza sul lavoro e le politiche da adottare per recuperare il terreno perso e dare un futuro al Paese”. “Dopo un lungo periodo in cui siamo stati costretti a rapportarci a distanza – ha commentato Ronzoni – vogliamo tornare a stare tra le persone, dialogare con loro, ascoltandoli e confrontandoci con i cittadini. In particolare, vogliamo portare avanti una grande battaglia di civiltà per arrivare all’obiettivo degli zero morti sul lavoro”. “In questo momento – ha detto Tesei – è fondamentale che istituzioni, parti sociali e categorie facciano squadra. Abbiamo analizzato i progetti dei Pnrr e la visione che l’Umbria vuole portare avanti. Il tema della sicurezza sul lavoro lo sentiamo tantissimo tant’è che proprio ieri abbiamo sottoscritto un protocollo in prefettura con il commissario straordinario alla ricostruzione Legnini sulla sicurezza nei cantieri delle zone colpite dal sisma del 2016, per prevenire incidenti e infiltrazioni”.

I partecipanti hanno evidenziato i limiti del modello di sviluppo degli ultimi due decenni, con un eccesso di diseguaglianze, anche intergenerazionali. Lo sviluppo deve essere non solo economico, ma anche sociale, serve una nuova alleanza tra lo Stato e il mercato per una crescita economica equilibrata, ossia socialmente sostenibile.

Grande attenzione è stata riservata al Pnrr, una grande opportunità di crescita, stando però attenti anche ai rischi da evitare per un impegno così vasto da completare entro il 2026. L’auspicio è l’avvio di un sistema produttivo virtuoso autoalimentante, capace quindi di generare ricchezza, innovazione e ricerca in modo da valorizzare il coinvolgimento degli imprenditori e dell’università.

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