Export: torna a crescere dopo lo stop di aprile

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(ANSA) - TRIESTE, 18 MAG - Immense gru di banchina, container a perdita d'occhio, migliaia di metri quadrati di superficie - tra magazzini, banchine e piazzali e tonnellate di merci in arrivo e in partenza da e per il Mediterraneo e il Far East: il porto di Trieste torna ad aprirsi alla città, con la quinta edizione di 'Open Day' di domani. Oggi l'anteprima era per gli 'Instagramer', ovvero gli appassionati del social network che permette la condivisione di immagini e brevi video, che hanno potuto visitare lo scalo giuliano e le sue attività produttive. (ANSA). Foto di Cristiana Missori

L’export torna a crescere dopo una flessione congiunturale fatta registrare ad aprile: a giugno 2021 siamo al +1,4 per cento rispetto a maggio 2021, in particolare grazie all’aumento nei Paesi Ue (+2,5 per cento). Accelera la crescita congiunturale nel secondo trimestre (+5 per cento rispetto al +2,8 per cento del primo trimestre).

Crescita tendenziale marcata rispetto a giugno 2020 (+25,4 per cento), ma più debole rispetto ai mesi precedenti (+41,9 per cento a maggio 2021 su maggio 2020, +97,6 per cento ad aprile 2021 contro aprile 2020).

Si conferma la crescita diffusa ai principali partner e settori, esclusa la farmaceutica (-1,1 per cento rispetto a giugno 2020).

Tra gennaio e giugno 2021, le vendite italiane all’estero sono state del +24,2 per cento rispetto al primo semestre del 2020. Naturalmente, aprile e maggio 2020 erano stati fortemente condizionati dalle restrizioni per la pandemia. Da segnalare l’aumento verso la Polonia (+41 per cento), verso i Paesi Bassi (+34,2 per cento), la Spagna (+302, per cento), la Germania (+24,6 per cento) e la Francia (+25,4 per cento).

Nel semestre, l’export verso Polonia, Giappone e India gode della crescita forte di metalli e prodotti in metallo (+84,7, +49,7 e +24,5 per cento rispettivamente).Sopra alla media anche alimentari e bevande italiane (+28,8 per cento verso la Polonia, +25 per cento verso l’India e è +12,8 per cento verso il Giappone). In positivo verso Polonia e Giappone anche la farmaceutica (+4,7 e +3,4 per cento).

La crescita si è stabilizzata per i beni di consumo (+17 per cento nei primi cinque e sei mesi), il traino arriva dai beni durevoli (+49,8 per cento), l’aumento di quelli non durevoli è dell’11,5 per cento e risenti del calo della farmaceutica. Crescono, ma decelerano, i beni strumentali (+29,3 per cento contro il +32,2 per cento dei primi cinque mesi del 2020). Decisa accelerata per i beni intermedi, +26,3 per cento, grazie alle prestazioni di metalli e prodotti in metallo.

Passando ai singoli comparti, +56,4 per cento per gli autoveicoli, soprattutto grazie ai partner europei quali la Germania (+55 per cento), la Francia (+62 per cento) e la Spagna (+85,2 per cento). Crescono anche le esportazioni di apparecchi elettronici (+31,9 per cento), specie verso Regno Unito (+49,3 per cento), Polonia (+44,1 per cento) e Usa (+35,6 per cento).

Crescita del 30,2 per cento per gli articoli in pelle, che recuperano dopo il crollo del 2020. Particolarmente positivo l’export verso Spagna (+22,9 per cento), Francia (+37,6 per cento), Stati Uniti (+51,1 per cento) e Cina (+89,2 per cento).

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