L’export torna a crescere dopo una flessione congiunturale fatta registrare ad aprile: a giugno 2021 siamo al +1,4 per cento rispetto a maggio 2021, in particolare grazie all’aumento nei Paesi Ue (+2,5 per cento). Accelera la crescita congiunturale nel secondo trimestre (+5 per cento rispetto al +2,8 per cento del primo trimestre).
Crescita tendenziale marcata rispetto a giugno 2020 (+25,4 per cento), ma più debole rispetto ai mesi precedenti (+41,9 per cento a maggio 2021 su maggio 2020, +97,6 per cento ad aprile 2021 contro aprile 2020).
Si conferma la crescita diffusa ai principali partner e settori, esclusa la farmaceutica (-1,1 per cento rispetto a giugno 2020).
Tra gennaio e giugno 2021, le vendite italiane all’estero sono state del +24,2 per cento rispetto al primo semestre del 2020. Naturalmente, aprile e maggio 2020 erano stati fortemente condizionati dalle restrizioni per la pandemia. Da segnalare l’aumento verso la Polonia (+41 per cento), verso i Paesi Bassi (+34,2 per cento), la Spagna (+302, per cento), la Germania (+24,6 per cento) e la Francia (+25,4 per cento).
Nel semestre, l’export verso Polonia, Giappone e India gode della crescita forte di metalli e prodotti in metallo (+84,7, +49,7 e +24,5 per cento rispettivamente).Sopra alla media anche alimentari e bevande italiane (+28,8 per cento verso la Polonia, +25 per cento verso l’India e è +12,8 per cento verso il Giappone). In positivo verso Polonia e Giappone anche la farmaceutica (+4,7 e +3,4 per cento).
La crescita si è stabilizzata per i beni di consumo (+17 per cento nei primi cinque e sei mesi), il traino arriva dai beni durevoli (+49,8 per cento), l’aumento di quelli non durevoli è dell’11,5 per cento e risenti del calo della farmaceutica. Crescono, ma decelerano, i beni strumentali (+29,3 per cento contro il +32,2 per cento dei primi cinque mesi del 2020). Decisa accelerata per i beni intermedi, +26,3 per cento, grazie alle prestazioni di metalli e prodotti in metallo.
Passando ai singoli comparti, +56,4 per cento per gli autoveicoli, soprattutto grazie ai partner europei quali la Germania (+55 per cento), la Francia (+62 per cento) e la Spagna (+85,2 per cento). Crescono anche le esportazioni di apparecchi elettronici (+31,9 per cento), specie verso Regno Unito (+49,3 per cento), Polonia (+44,1 per cento) e Usa (+35,6 per cento).
Crescita del 30,2 per cento per gli articoli in pelle, che recuperano dopo il crollo del 2020. Particolarmente positivo l’export verso Spagna (+22,9 per cento), Francia (+37,6 per cento), Stati Uniti (+51,1 per cento) e Cina (+89,2 per cento).