Prosek: tutti contro il vino croato

Tutti gli strali sono contro il Prosek croato, dopo la pubblicazione avvenuta sulla Gazzetta ufficiale Ue della richiesta del Paese croato di proteggere la menzione tradizionale ‘Prosek’. I primi a scagliarsi contro sono stati quelli di Coldiretti Treviso, poi si sono aggiunti la Coldiretti nazionale, il governatore veneto Zaia, quindi anche Unioncamere Veneto.

Ieri, 15 settembre, è stato convocato il primo tavolo tecnico costituito ad hoc presso il ministero (il Mipaaf) per occuparsi della materia. Intanto, ricordiamo le posizioni assunte dagli altri soggetti. Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto, dice: “Scelta gravissima che crea un danno enorme a un simbolo del made in Italy nel mondo quale è il Prosecco. Siamo al fianco del presidente Zaia, delle associazioni e degli imprenditori per mettere in campo tutte le azioni necessarie perché questa decisione non diventi definitiva. È necessaria, da parte del ministero dell’Agricoltura, una presa di posizione chiara e realmente efficace per tutelare il Prosecco. Dietro il successo di questo ci sono anni di sacrifici dei nostri produttori, che hanno lavorato giorno dopo giorno per farlo diventare un prodotto conosciuto ed amato in tutto il mondo. La storia del Tocai dovrebbe averci insegnato qualcosa, per questo dobbiamo evitare che si ripeta. Mi auguro che il nostro Governo e soprattutto il ministro dell’Agricoltura sappiano tutelare i nostri produttori, dietro i quali ci sono imprese, posti di lavoro ed il cuore pulsante del tessuto economico di un territorio”.

Ancora Pozza: “La vicenda del Prosek potrebbe ripetersi, anche perché il Veneto è un vero e proprio giacimento di prodotti riconosciuti a livello europeo. Per questo è necessario costruire una lista dei prodotti tipici da difendere, su cui il Governo ed il Ministero devono iniziare a lavorare per impedire attacchi come questi – conclude – che vanificano il lavoro di anni svolto da istituzioni e produttori”.

“Il Prosek croato è un vino dolce da dessert tradizionalmente proveniente dalla zona meridionale della Dalmazia per il quale Zagabria chiede di registrare una “menzione tradizionale” dopo che il tentativo di proteggere la denominazione Prosek era già fallito nel 2013. È necessario preparare subito l’opposizione da presentare non appena avvenuta la pubblicazione per fermare una decisione scandalosa che colpisce il vino italiano più venduto nel mondo” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che precisa: “La decisione della Commissione Europea cade a pochi giorni dalla storica sentenza della Corte di Giustizia Ue che si è pronunciata chiaramente contro l’utilizzo di termini storpiati o grafiche per richiamare tipicità protette dalle norme Ue. E’ soltanto la punta dell’iceberg dell’attacco alle bollicine più famose del mondo”.

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