Vendemmia in Umbria: produzione –18 per cento

Vigneti a Barbaresco in Piemonte in una foto d'archivio senza data, 22 Giugno 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

In Umbria, la stagione è stata caratterizzata da un ciclo vegetativo della vite partito con una settimana di ritardo a causa di un inverno abbastanza freddo che è finito più tardi del solito. I vigneti sono stati danneggiati dalla gelata verificatasi la notte tra il 7 e l’8 aprile, in particolare Chardonnay, Grechetto, Sangiovese e Merlot, è rimasto integro invece il Trebbiano perché non ancora germogliato, così come le uve tardive.

La primavera è stata piovosa fino alla fine di maggio prima di un’estate calda e siccitosa, il che ha portato le viti ad avere stress da siccità. Al momento, lo stato dei vigneti è buono, anche se le viti in stress idrico hanno sofferto laddove non si è potuto intervenire con l’irrigazione di soccorso. L’arrivo della pioggia potrebbe migliorare l’evolversi della vendemmia, in particolare per i vitigni rossi più tardivi, come Sangiovese e Sagrantino.

Le produzioni per pianta sono basse a causa della gelata primaverile, probabilmente saranno basse anche le rese uva/vino. Le prime previsioni quantitative parlano dunque di un forte calo rispetto al 2020, del 18 per cento.

La vendemmia delle basi spumante è cominciata nella terza decade di agosto, ora si sta vendemmiando lo Chardonnay. Poi si proseguirà con Sauvignon e altre uve precoci, per poi spostarsi sugli autoctoni bianchi, Grechetto e Trebbiano, nella seconda decade di settembre. Nella terza sarà la volta di Sangiovese, quindi di Sagrantino.

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