Da un lato ha introdotto il bollino nero per sconsigliare i prodotti italiani, “nutrizionalmente scorretti” secondo politici e decisori, dall’altro cerca di imitarli. Stiamo parlando del Cile. I prodotti sotto attacco sono Mortadella Bologna, Asiago e Parmigiano Reggiano, che vorrebbero essere registrati come cileni, con nomi praticamente identici, Asiago, Bologna e Parmesan. La richiesta è comparsa sulla Gazzetta ufficiale cilena ed è stata presentata dal consorzio statunitense Consortium of common Food names.
Sulla vicenda interviene Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia: “Si sta consumando un gravissimo tentativo di scippo a danno di tre delle nostre più conosciute indicazioni geografiche. Come Filiera Italia, chiediamo alla Commissione europea e al Governo italiano di intervenire immediatamente presso le autorità cilene e garantire una tutela concreta per i nostri produttori”. Il consorzio Usa non è nuovo a questo tipo di operazioni, su vari mercati mondiali.
Coldiretti stima in 100 miliardi di fatturato all’anno il danno alle aziende italiani derivante da questi nomi civetta, attribuiti a prodotti che di italiano non hanno assolutamente nulla, ma che portano confusione dei consumatori.