Agrumi: export, perché l’Italia non può competere con la Spagna

Nei primi 20 anni del nuovo secolo il commercio di agrumi è cresciuto del 51 per cento. Le arance sono cresciute del 50 per cento, i pompelmi però sono al di sotto del 15 per cento, i mandarini del 102 per cento, limoni e lime del 132 per cento.

La Spagna mantiene la prima posizione per le esportazioni di agrumi: cresce dell’11 per cento. Altri Paesi fanno meglio: 67 per cento Sudafrica, 141 per cento Turchia, 663 per cento Egitto. Le esportazioni si sono ridotte negli Stati Uniti (-38 per cento) e in Argentina (-26 per cento). Sono cresciute moltissimo Cina a Pakistan, quando alla fine del secondo scorso non erano neanche in classifica.

Al secondo posto, nelle esportazioni di arance, troviamo l’Egitto. La Spagna è leader, al momento irraggiungibile, anche per le esportazioni di mandarini. Messico leader per limoni e lime, seguito dalla Spagna. Per il pompelmo, cifre simili per Sudafrica, Turchia e Cina. Nel totale degli agrumi la Spagna è cresciuta dell’11 per cento con un vero exploit per i pompelmi: +156 per cento.

L’Italia e la Grecia non possono essere competitor: il nostro Paese si è infatti concentrano sul mercato interno delle arance rosse, uscendo dalla lista dei principali Paesi esportatori e diventando invece un importatore netto di agrumi spagnoli (nel 2020 la Spagna ha esportato 275 mila tonnellate in Italia). La Grecia si concentra sulle esportazioni nei Paesi più vicini.

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