Vini Veneto: incontro tra i Consorzi, il settore si rialza

Nell’incontro organizzato da Coldiretti Verona su ‘Analisi di mercato e scelte vendemmiali 2021’ è stato riscontrato il ritorno in grande stile del vino veronese: buono il trend degli imbottigliamenti, così come le scelte dei Consorzi di tutela, che vanno verso la valorizzazione delle denominazioni.

Franca Castellani, vice presidente di Coldiretti Verona, dichiara: “Dal confronto si evince che il sistema vino scaligero esce rafforzato dal difficile periodo del lockdown, con una visione complessiva nuova. Per esempio, le modifiche dei disciplinari, la riorganizzazione produttiva delle denominazioni, l’arricchimento della vasta e qualificata offerta”.

L’incontro è stato introdotto da Giancarlo Vettorello, responsabile ufficio viticolo di Coldiretti regionale, poi sono intervenuti tutti i presidenti dei Consorzi. Albino Armani, presidente del Consorzio della Doc delle Venezie: “Giugno ha portato come novità lo sblocco dello stoccaggio e la modifica del disciplinare, con cui abbiamo introdotto il termine rosato in tutte le versioni di Pinot Grigio. Gli imbottigliamenti sono in crescita del 12,56 per cento. A giugno hanno riguardato 226 mila ettolitri di vino e anche per luglio si stima un trend positivo”.

Paolo Fiorini, presidente del Consorzio Doc Garda e Lessini Durello: “In collaborazione con la Doc delle Venezie procediamo a valorizzare Pinot Grigio, Chardonnay e gli spumanti. In linea con il 2020, dovremmo raggiungere i 21 milioni di bottiglie per la prima denominazione. La Doc Lessini Durello sta crescendo molto bene. Con la modifica del disciplinare, i ‘Monti Lessini’, accoglie gli spumanti Metodo Classico, mentre gli spumanti Metodo Martinotti o Charmat rimangono nella doc Lessini Durello”.

Roberta Bricolo, presidente del Consorzio Custoza, dice: “Nel 2019 è stato approvato il disciplinare di produzione con un’interessante revisione qualitativa. È prevista una riduzione della produzione e divieto di vendita del vino sfuso. Punti di partenza per un riposizionamento del nostro bianco che merita di essere messo in bottiglia e venduto al giusto prezzo”.

Franco Cristoforetti, Consorzio Bardolino e Chiaretto: “Per quest’ultimo siamo arrivati a 10 milioni di bottiglie su un totale di 27 milioni della denominazione”.

Sandro Gini, alla guida del Consorzio di Tutela del Soave, precisa: “Il Soave insiste su una superficie di 700 ettari, la metà il collina. La Doc è stata rinnovata a partire dalle unità geografiche, una maggiore attenzione all’ambiente e un aumento del valore dell’imbottigliato”.

Pr ultimo, il presidente del Consorzio Valpolicella, Christian Marchesini: “Con la vendemmia 2021 riteniamo di arrivare al blocco definitivo degli impianti e a una superficie di 8.650 ettari. Abbiamo assistito allo spostamento dei vigneti in alta collina. Nel 2020 sono state prodotte 17,4 milioni di bottiglie di Valpolicella, 30 milioni di Ripasso e 15,7 di Amarone e Recioto, per un valore di 600 milioni di euro”. Il contenimento della produzione “ha contribuito da una parte ad aumentare la qualità media, dall’altra a generare un maggiore equilibrio sui mercati”.

A richiamare l’attenzione sulla dealcolazione ci ha pensato il consigliere regionale Alberto Bozza: “I dealcolati non possono essere chiamati ‘vini’, ma pare che l’Europa lascerà al momento la dicitura. Almeno è stato deciso di non utilizzare acqua proveniente da fonte nel processo di dealcolazione”.

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