Sono 28 mila le nuove assunzioni in Veneto nel mese di giugno, in risalita rispetto a giugno 2019 e con un bilancio positivo per 28.300 posti di lavoro dipendente, grazie alla crescita dei tempi determinati, che hanno potuto beneficiare della ripresa delle attività e sono andati a colmare i mancati reclutamenti dei mesi precedenti.
Nel secondo trimestre dell’anno, il saldo tra assunzioni e cessazioni è positivo per 55 mila posizioni, 4 mila in più rispetto al 2019, con un bilancio occupazionale che sale a 67 mila posizioni lavorative guadagnate da inizio anno. A Verona, fino a giugno, i nuovi posti erano 15.674, contro i 5.256 dello stesso periodo del 2020 e i 14.943 del 2019. Parliamo in particolare di posizioni di lavoro dipendente nel settore privato (rapporti a tempo indeterminato, determinato e di apprendistato). Il numero delle assunzioni è comunque inferiore rispetto al 2019 (-12 per cento nel trimestre e -21 per cento da inizio anno in Veneto), nonostante un forte recupero che si è avuto negli ultimi due mesi.
Nel commercio e nel turismo, soggetti a restrizioni, il differenziale con il 2019 resta elevato (-20 e 15 per cento nel trimestre), ma i dati di giugno dimostrano un recupero.
Nel manifatturiero, il calo della domanda di lavoro si nota ancora nella moda, nell’alimentare e nella farmaceutica. I saldi sono positivi in tutti i comparti, tranne che per la concia e per l’istruzione privata, su cui incide la chiusura dell’anno scolastico. Venezia e Verona, le due province più colpite, stanno beneficiando dell’inizio della stagione turistica, con 26 mila e 15.700 posti di lavoro in più nel trimestre. Le domande di lavoro rimangono comunque inferiori al 2019. Da un -2 per cento di Rovigo a un -24 per cento di Venezia. Fanno eccezione Treviso (+1 per cento) e Vicenza (+3 per cento), le due province a maggiore vocazione manifatturiera.
Positivo, nel secondo trimestre del 2021, il bilancio per l’apprendistato (+2.200) e soprattutto per il determinato (+53 mila). Segno negativo per il tempo indeterminato (-80). La dinamica delle assunzioni è ancora per tutti negativa nel confronto con il 2019 (tra -11 e -13 per cento), nonostante gli ultimi due mesi siano stati molto positivi. Guardando l’andamento tendenziale annualizzato, le traiettorie si differenziano: i contratti a tempo indeterminato, protetti da cassa integrazione e divieto di licenziamento, hanno segnato un calo costante, ma contenuto, mantenendosi in positivo, nonostante la flessione delle assunzioni; l’apprendistato segna una lenta, modesta e progressiva contrazione, pur con una ripresa delle assunzioni negli ultimi mesi; i contratti a termine, stagionali e non, sono quelli su cui si è scaricato il peso delle diverse fasi di chiusura, con una caduta pesantissima nei mesi di maggio e giugno 2020.
Il flusso delle dichiarazioni di disponibilità (did) in Veneto, nel secondo trimestre del 2021, è stato di 24.700 unità , in diminuzione rispetto al 2019 del 9,7 per cento, soprattutto per il blocco dei licenziamenti. A Verona, gli inoccupati e i disoccupati erano 3.781 contro i 4.726 dello stesso periodo del 2019.