Insieme per Innovare: nasce tavolo d’intesa delle associazioni d’impresa umbre

Nasce il tavolo d’intesa delle associazioni d’impresa. Un tavolo che farà da coordinamento in vista della programmazione dei nuovi fondi strutturali 2021-2027 e dell’attuazione del Pnrr. E che avrà il compito di ridisegnare un modello di sviluppo per l’Umbria, favorendo crescita e miglioramento di quantità e qualità dell’occupazione, facendo crescere tutele sociali e sanitarie. Non tralasciando assolutamente le riforme della pubblica amministrazione, la riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico, lo smaltimento dei rifiuti e le infrastrutture.

La sottoscrizione è avvenuta dalle dieci maggiori associazioni di categoria umbre della piccola industria, dell’artigianato, del commercio, della cooperazione e dell’agricoltura. Il tavolo è stato presentato il 9 luglio con una conferenza stampa digitale. A illustrare il progetto è stato Renato Cesca, presidente della CNA, a nome e per conto dei presidenti delle altre associazioni firmatarie: Mauro Franceschini per Confartigianato, Carlo Salvati di Confapi, Giorgio Mencaroni della Confcommercio, Giuliano Granocchia per Confesercenti, Carlo Di Somma di Confcooperative, Dino Ricci della Legacoop, Albano Agabiti per Coldiretti, Matteo Bartolini della CIA e Anna Ciri, vicepresidente di Confagricoltura.

“Con Insieme per Innovare, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli, vogliamo portare il contributo del mondo delle piccole e medie imprese all’importante sforzo programmatico e semplificativo a cui sarà chiamata la Regione nei prossimi mesi, avanzando proposte condivise in un momento particolarmente difficile e al tempo stesso ricco di opportunità da cogliere per introdurre finalmente nel sistema-Umbria quelle innovazioni che non si possono più rimandare. Per questo chiediamo che l’assunzione di decisioni da parte della Regione sia preceduta da un ampio confronto sul modello di sviluppo che si intende perseguire e sugli strumenti con i quali attuarlo”.

Nel patto vengono individuati i principali driver per la crescita: transizione ecologica e digitale, economia circolare, formazione, internazionalizzazione, ricerca, sostegno al credito, rigenerazione urbana, infrastrutture. “Pensiamo che il confronto debba prevedere approfondimenti specifici su ciascuno di questi driver, la cui diversa combinazione potrà portare alle innovazioni che tutti auspichiamo”.

Le ultime stime prevedono per l’Italia un Pil in crescita del 5 per cento nel 2021, con la possibilità nel 2022 di tornare ai livelli pre-covid. Per l’Umbria ci vorrà più tempo: “Proprio per questo crediamo che il confronto sia utile e necessario per realizzare una programmazione pluriennale basata su innovazioni importanti per tutti. Su alcuni temi specifici, come quello delle infrastrutture, auspichiamo un accordo bipartisan tra le forze politiche affinché si possano adottare piani di investimento la cui attuazione sia garantita in tempi che sicuramente vanno al di là delle singole legislature”.

“Questo tavolo è aperto alla partecipazione di tutte le associazioni e alla massima condivisione delle proposte e nei prossimi mesi intendiamo allargare il confronto anche alle maggiori forze sindacali dei lavoratori presenti in Umbria. Perché il momento è troppo importante per rischiare di disperdere le risorse attese inseguendo interessi particolari”.

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