Cratere sismico Marche: il covid ha bloccato la ripresa, Cna chiede una Manovra d’aiuto

Tra le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata vivevano, in 85 Comuni, 348.473 persone. Vivevano, perché poi è arrivato il terremoto del 2016: oggi i residenti nell’area del cratere marchigiano sono 331.582. Vuol dire che in cinque anni si è persa un’intera piccola città, da 16.891 persone. Anche le imprese hanno subito: da 36.058 dell’agosto 2016 a 35.652. Un’emorragia di 406 aziende in meno. A chiudere, in particolare, aziende agricole, del commercio e dei trasporti.

La ripresa, in questi territori, è stata fermata a febbraio 2020 dalla pandemia. Il ‘Team Sisma Marche’, organismo costituito dalla Cna e sostenuto dalla Camera di Commercio, ha quantificato le perdite dovute al covid. Nel 2020, il fatturato delle imprese del cratere è sceso del 15,1 per cento. Ridotti gli investimenti del 45,9 per cento, così come l’organico, con le spese per le retribuzioni in discesa del 19,5 per cento. Si sono persi oltre mille posti di lavoro a causa della chiusura di 316 imprese.

“Le difficoltà del sistema produttivo del cratere – afferma il segretario Cna Marche Otello Gregorini – pregiudicano la tenuta del tessuto sociale, con un lento spopolamento di aree che rischiano di non riprendersi più. Particolarmente inquietante la chiusura di tante imprese dei servizi di prossimità, piccoli negozi, edicole, bar che non erano solo attività economiche, ma anche centri di aggregazione e di socialità”.

“E’ necessaria – precisa Gregorini – una strategia chiara e una forte regia regionale che coinvolga enti locali e parti sociali, per arginare le tendenze in atto nell’area del cratere sismico, che riguardano soprattutto le piccole e medie imprese, che non hanno ancora recuperato il livello di ricchezza di un decennio fa. Senza sostegno al sistema produttivo del cratere e senza lavoro qualificato, le Marche rischiano di uscire ancora più diseguali dalle due crisi del sisma e del Covid. La ripartenza dell’area del cratere, perché possa allinearsi a quella del resto della regione e consolidarsi, ha bisogno di una strategia di contrasto allo spopolamento delle comunità, per recuperare almeno parte dei quasi 17 mila abitanti in meno, tra i quali ci sono tanti giovani che hanno scelto di andare altrove. Ed ha bisogno di misure incisive sui fronti dello sviluppo e delle opportunità per i cittadini e le imprese”.

Cna chiede che segnali importanti arrivino dall’imminente manovra che la Regione sta predisponendo, utilizzando l’avanzo di bilancio.

“Ci auguriamo – incalza Gregorini – che tenga conto delle maggiori fragilità e incertezze di prospettiva delle imprese del cratere, anche attraverso lo strumento del credito”. Il futuro dell’area sismica passa per turismo, manifattura ecosostenibile, artigianato culturale e creativo, servizi alla persona, ricerca e formazione, banda ultralarga: “Tra Contratto Istituzionale di Sviluppo, PNRR, nuova programmazione europea 2021 -2027, rifinanziamento della Strategia Nazionale delle aree interne – conclude Gregorini – le risorse non mancano. Serve una visione”.

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